Si apre il contest MY WAY. STORIE CHE ISPIRANO, per i raccogliere i racconti di chi convive con la malattia. Una giuria selezionerà 4 progetti per realizzare un docu-reality che andrà in onda in autunno su La7D
Riparte la campagna “Voltati. Guarda. Ascolta: Le donne con tumore al seno metastatico” per rompere il muro di silenzio che ancora oggi circonda questa malattia.
Testimonial della nuova campagna, promossa per il quarto anno consecutivo da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia, è la conduttrice Paola Marella.
“Ho accolto con entusiasmo l’invito ad essere testimonial, conduttrice e giurata di questa importante iniziativa che ritengo molto interessante soprattutto per il fatto che venga finalmente portata in televisione. Si amplierà quindi di molto il bacino di utenti che riceverà questo messaggio, che comunque è molto positivo“. Così Paola Marella nel corso della conferenza stampa MY WAY. STORIE CHE ISPIRANO, evento clou della nuova campagna Voltati. Guarda. Ascolta. dedicata alle donne con tumore al seno metastatico.
Il contest “My Way – Storie che ispirano” prevede che fino al 26 luglio tutte le donne che convivono con un tumore al seno metastatico possano candidare il racconto di un traguardo da loro raggiunto sul sito www.voltatiguardaascolta.it. Tra tutti i racconti, una giuria selezionerà 4 progetti ritenuti universali e significativi. Il docu-reality in 4 episodi che racconterà la storia di 4 pazienti con tumore al seno metastatico e i traguardi da loro raggiunti nonostante la malattia, andrà in onda in autunno su La7D.
“Ogni esperienza ti permette di raggiungere sempre nuovi traguardi. Prendo in prestito queste parole piene di speranza di Alex Zanardi perché ritengo sintetizzino al meglio il progetto “My Way – Storie che ispirano” – dice ancora Paola Marella – L’incidente di pochi giorni fa ha riportato drammaticamente alla mente, se mai ce ne fosse stato bisogno, la lezione di vita del grande campione. Quella di un uomo, prima ancora che di un grande sportivo, che ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità, diventando un esempio per molti. Non tutte le storie di quotidiano coraggio conquistano, però, le prime pagine dei giornali. Ed è proprio per questo che ho accolto con entusiasmo l’invito ad essere testimonial, conduttrice e giurata di questa importante iniziativa. Perché del tumore al seno metastatico bisogna parlare molto di più, sempre di più. Per superare i pregiudizi, per dire che ammalarsi non significa morire.
Perché questa malattia, sebbene non ancora guaribile, è trattabile e può essere tenuta sotto controllo con le giuste terapie. E non c’è modo migliore per rompere il muro del silenzio che portare sul piccolo schermo, potente amplificatore di messaggi, storie di donne che non si sono fatte sopraffare dalla fatalità della vita e hanno reagito combattendo. Perché il nostro Paese è costellato di donne che, nonostante le apparenti insormontabili difficoltà legate alla malattia, con dignità umana hanno saputo guardarsi dentro e scoprire quelle risorse che ciascuno di noi possiede, anche se spesso si pensa non sia così, per raggiungere giorno dopo giorno nuovi obiettivi. Con sofferenza, fatica e sacrifici ma senza mai darsi per vinte. Sono certa che molte donne con tumore metastatico al seno raccoglieranno anche questa nuova sfida, quella di condividere con tutti noi la loro esperienza, i piccoli grandi traguardi raggiunti, l’aver saputo trasformare le difficoltà in opportunità. Perché questo loro viaggio riguarda ciascuno di noi, perché il loro esempio vale più di mille parole. Sono storie vere che ci indicano la strada: “se ce l’ha fatta lei, posso riuscirci anche io”. E credetemi, ne so qualcosa!”