Con i preziosi contribuiti di Antonio Spoletini, Fernando Meirelles, Pupi Avati e Dante Ferretti
Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola, presentato alla 14ma edizione della Festa del Cinema di Roma, è un racconto vivo e intriso di tenerezza che fa di una comparsa un protagonista.
La sua nuova diffusione in questo momento rappresenta un forte segnale di speranza per l’industria e i lavoratori tutti del cinema, infatti, dopo essere uscito al cinema nel mese di marzo, dal 17 giugno sarà disponibile on demand su Chili.
Cinque fratelli che dal dopoguerra hanno cercato le facce giuste per il cinema italiano e internazionale passato da Roma. Dei cinque, Antonio Spoletini, a 80 anni suonati, è ancora lì, sul suo campo di battaglia, Cinecittà. All’approssimarsi dell’idea di una fine, come ogni uomo, vorrebbe lasciare un nome nei titoli di coda.
Tra gli interventi presenti nel film troviamo quelli di: Antonio Spoletini, Fernando Meirelles, Marcello Fonte, Pupi Avati, Dante Ferretti Giuseppe Lanci, Antonio Avati, Romina Spoletini, Barbara Spoletini, Vera Anzellotti, Pamela Petrarolo.
In Nessun nome nei titoli di coda il rapporto di Antonio con ‘Federico’ è il filo drammaturgico che salda l’azione del presente e la memoria: Antonio cerca una copia in pellicola di un film di Fellini a cui ha lavorato e cui è profondamente legato: Roma.
E questa ricerca diventa l’anima del film. Perché incornicia il personaggio nel momento della vita in cui si tirano le somme, in cui si acuisce una sensibilità. E grazie a questa nuova fragilità vengono a galla le cose più intime che sono le emozioni più universali.