Vincitore del Premio del Pubblico BNL alla Festa del Cinema di Roma 2020, vede nel cast Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud e Isabelle Nanty
Estate ’85 (Été 85), il nuovo film di François Ozon dopo il bellissimo Grâce à Dieu, e vincitore del Premio del Pubblico BNL alla 15esima Festa del Cinema di Roma, arriva finalmente al cinema dal 3 giugno distribuito da Academy Two.
Estate ’85 era presente anche nella selezione ufficiale all’ultimo Festival di Cannes, che non si è svolto a causa dell’emergenza covid-19. Nel cast del film ci sono Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud, Benjamin Voisin, Félix Lefebvre, Philippine Velge e Isabelle Nanty.
Gioia e dolori di un’estate francese, la nostalgia de Il tempo delle mele e i Cure come colonna sonora: François Ozon torna a stupirci con un film vivace e tenerissimo tratto da un romanzo dell’autore britannico Aidan Chambers (“Danza sulla mia tomba” edito in Italia da Bur Rizzoli).
SINOSSI
Quali sono i sogni di un ragazzo di 16 anni che si trova in una località balneare della Normandia degli anni ’80? Un migliore amico? Un’eterna adolescenza? Scappare per avventure in barca o in moto? Vivere la vita a rotta di collo? No, la morte! Perché non c’è esperienza più grande della morte! Le vacanze estive sono appena iniziate e questa storia racconta il percorso di crescita dell’adolescente Alexis. Tra lui e David, un ragazzo poco più grande, nasce una profonda amicizia che sembra poter diventare qualcosa di più… finché non arriva Kate, una ragazza alla pari britannica.
NOTE DI REGIA
Ho letto il romanzo da cui è tratto il film nel 1985, quando avevo diciassette anni, e l’ho adorato. Il libro sembrava parlare personalmente all’adolescente che ero. Mi piacque così tanto che, quando iniziai a dirigere cortometraggi, mi dicevo sempre: “Se un giorno farò un lungometraggio, sarà un adattamento di questo romanzo”. In tutti questi anni non ho girato questo film perché in realtà volevo soprattutto vederlo, esserne lo spettatore! Ed ero sicuro che qualcun altro l’avrebbe fatto, magari un regista americano. Ma, con mia grande sorpresa, non è mai successo. Questa storia ha avuto bisogno di tempo per maturare in me, affinché sapessi come raccontarla. Alla fine sono rimasto fedele al romanzo nella sua struttura narrativa. Ho adattato il contesto della storia alla Francia e l’ho trasferita al tempo in cui ho letto il libro. Nel film c’è sia la realtà del libro, sia il mio ricordo di come mi sono sentito a leggerlo per la prima volta.