Locarno 2020 – For the Future of Films sarà live streaming, video on demand, masterclass e Q&A virtuali, ma non rinuncerà al piacere della sala
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Il Locarno Film Festival annuncia l’avvio di The Films After Tomorrow, nuovo progetto di Locarno 2020 – For the Future of Films attraverso il quale la manifestazione intende ridefinire, insieme ai suoi partner, il proprio ruolo nel contesto dell’emergenza sanitaria globale causata dal Covid-19, dopo aver dovuto rinunciare alla sua tradizionale configurazione di evento dal vivo.
Nel rispetto delle norme imposte dalla situazione sanitaria, ma intravedendo nel loro allentamento la possibilità di tornare al cinema, il Locarno Film Festival ha però deciso di proporre al pubblico una serie di proiezioni fisiche ospitate da tre sale della città, nonché location del Festival. Dal 5 al 15 agosto, infatti, il GranRex, il PalaCinema 1 e il PalaVideo di Muralto accoglieranno una dozzina di proiezioni al giorno, tra premières e repliche, a partire da una delle novità di Locarno 2020: le Secret Screenings firmate dalla Direttrice artistica Lili Hinstin.
Il concorso The Films After Tomorrow
The Films After Tomorrow si svilupperà come un concorso destinato a 10 produzioni internazionali e 10 produzioni svizzere, la cui lavorazione ha subìto un’interruzione a causa dell’emergenza sanitaria. I registi dei 20 film selezionati si presenteranno al pubblico dal 5 al 15 agosto, online, condividendo il proprio sguardo attraverso un viaggio all’interno della storia del Locarno Film Festival, presentando ciascuno un film che lo ha influenzato. Parallelamente le due giurie internazionali, che saranno scelte dalla Direzione artistica, valuteranno i 20 film in gara assegnando sabato 15 agosto alcuni premi, tra cui due Pardo 2020 dal valore di 70.000 franchi ciascuno. Un riconoscimento tangibile, concreto, che potrà consentire a questi film di raggiungere la loro naturale meta: le sale cinematografiche.
Sono ammessi alla fase di selezione i lungometraggi (della durata minima di 70 minuti) destinati a una distribuzione nelle sale cinematografiche, che hanno dovuto essere sospesi immediatamente prima dell’inizio delle riprese, durante le riprese o durante il montaggio, a causa del confinamento.
I progetti di The Films After Tomorrow
La Direttrice artistica Lili Hinstin e il Comitato di selezione del Locarno Film Festival hanno valutato i 545 progetti pervenuti dopo l’apertura del bando di The Films After Tomorrow da ben 101 Paesi diversi. Tra questi sono stati scelti dalla Direzione artistica i venti che si contenderanno i due Pardi 2020 in palio e gli altri premi previsti: dieci per la selezione internazionale e dieci per la selezione svizzera, che è stata organizzata e promossa in collaborazione con SWISS FILMS.
I 10 progetti internazionali selezionati
- Chocobar di Lucrecia Martel – Argentina/Stati Uniti/Paesi Bassi – Produttori: Rei Cine: Benjamin Domenech, Louverture Films, Lemming Film
- Cidade;Campo di Juliana Rojas
– Brasile – Produttori: Dezenove Som e Imagens: Sara Silveira - De Humani Corporis Fabrica (The Fabric of the Human Body) di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor
– Francia/Stati Uniti – Produttori: Norte Productions: Valentina Novati, Sensory Ethnography Lab: Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor - Eureka di Lisandro Alonso
– Francia/Germania/Portogallo/Me ssico/Argentina – Produttori: Luxbox: Fiorella Moretti e Hédi Zardi, Komplizen, Rosa Filmes, Mr. Woo, 4L - Human Flowers of Flesh di Helena Wittmann
– Germania/Francia – Produttori: Fünferfilm: Frank Scheuffele, Karsten Krause e Julia Cöllen, Tita Productions: Christophe Bouffil - I Come From Ikotun di WANG Bing
– Francia/Cina – Produttori: Idéale Audience: Hélène Le Coeur e Pierre-Olivier Bardet, WIL Productions: Lihong Kong - Kapag Wala Nang Mga Alon (When The Waves Are Gone) di Lav Diaz
– Filippine/Francia/Portogallo/ Danimarca – Produttori: Films Boutique: Jean-Christophe Simon e Gabor Greiner, Epicmedia Productions: Bianca Balbuena e Bradley Liew, Rosa Filmes: Joaquim Sapinho, Snowglobe Film: Eva Jakobsen, Katrin Pors e Mikkel Jersin - Nowhere Near di Miko Revereza – Filippine/Messico/Stati Uniti – Produttori: Los Otros: Shireen Seno, Cine Droga
- Petite Solange (Little Solange) di Axelle Ropert – Francia – Produttori: Aurora Films: Charlotte Vincent
- Selvajaria (Savagery) di Miguel Gomes
– Portogallo/Francia/Brasile/Cin a/Grecia – Produttori: O SOM E A FÚRIA: Luís Urbano, Shellac Sud, RT Features, Rediance Films, Faliro House
I 10 progetti dalla Svizzera
- Azor di Andreas Fontana
– Svizzera/Argentina/Francia – Produttori: Alina Film: Eugenia Mumenthaler e David Epiney, RTS, Ruda cine, Local Films - Ein
Stück Himmel (A Piece of Sky) di Michael Koch – Svizzera/Germania – Produttori: hugofilm features: Christof Neracher, Pandora Film Produktion, SRF SRG SSR, ARTE - Far West di Pierre-François Sauter
– Svizzera/Portogallo/Italia – Produttori: Le Laboratoire Central: Nadejda Magnenat, Terratreme: João Matos, Qoomoon: Luciano Barisone e Luca Scarabelli - A Flower in the Mouth di Eric Baudelaire
– Svizzera/Francia – Produttori: Kunst Halle Sankt Gallen: Giovanni Carmine, Poulet-Malassis Films: Eric Baudelaire - L’Afrique des femmes di Mohammed Soudani
– Svizzera/Costa d’Avorio – Produttori: Amka Films Productions: Tiziana Soudani (1955-2020), Michela Pini e Amel Soudani, RSI SRG SSR, Nikady’s Production: Djira Youssouf - Les Histoires d’amour de Liv S. di Anna Luif – Svizzera – Produttori: Beauvoir Films: Aline Schmid
- LUX di Raphaël Dubach e Mateo Ybarra
– Svizzera – Produttori: Jeunes Sauvages: Raphaël Dubach e Mateo Ybarra - Olga di Elie Grappe
– Svizzera/Francia – Produttori: Pointprod: Jean-Marc Fröhle, Cinéma Defacto: Tom Dercourt, RTS SRG SSR, Canal + - Unrueh (Unrest) di Cyril Schäublin
– Svizzera – Produttori: Seeland Filmproduktion: Linda Vogel e Michela Pini - Zahorí di Marí Alessandrini
– Svizzera/Argentina/Cile/Franci a – Produttori: Le Laboratoire Central: Nadejda Magnenat, El Calefón Cine: Juan Carlos Maristany, Cinestación: Dominga Sotomayor, Norte Productions: Valentina Novati
Le giurie di The Films After Tomorrow
I tre membri della giuria che valuterà i 10 progetti internazionali di The Films After Tomorrow – e che assegnerà il Pardo 2020 (70’000 CHF), il premio Campari (50’000 CHF) e il premio Swatch (30’000 CHF) – sono Kelly Reichardt, figura prominente del rinnovo del cinema d’autore statunitense, che nel suo percorso ha saputo rileggere con estrema originalità i generi della narrativa americana, come in Night Moves (2013) e Certain Women (2016); Nadav Lapid, sceneggiatore e cineasta israeliano, che nel 2019 con Synonymes ha conquistato l’Orso d’oro alla Berlinale, imponendosi come uno degli autori più dirompenti dell’attuale panorama cinematografico; e Lemohang Jeremiah Mosese, sceneggiatore, regista e direttore della fotografia del Lesotho, che nei suoi film più recenti, come il documentario Mother, I Am Suffocating. This Is My Last Film About You (2019) o This Is Not a Burial, It’s a Resurrection (2019, premiato con il World Cinema Dramatic Special Jury Award for Visionary Filmmaking al Sundance) si è rivelato una delle voci più originali e mozzafiato apparse negli ultimi anni della cinematografia mondiale.
La Giuria della selezione svizzera, che assegnerà il Pardo 2020 al miglior progetto nazionale (70’000 CHF) e il premio SSR SRG (100’000 CHF sotto forma di campagna promozionale televisiva), è invece composta da Alina Marazzi, regista italiana naturalizzata svizzera, autrice tra gli altri di Un’ora sola ti vorrei – menzione speciale della giuria del Locarno Film Festival nel 2002 – considerato una delle pietre miliari del documentario contemporaneo; Matías Piñeiro, regista, scrittore e artista argentino, che a Locarno ha presentato Todos mienten (2009), La princesa de Francia (2014) e Hermia & Helena (2016); e Mohsen Makhmalbaf, regista, produttore, montatore, sceneggiatore e attivista, riconosciuto come uno dei maestri del cinema iraniano grazie a opere come Sokut (Il silenzio, 1998), Safar-e Qandehar (Viaggio a Kandahar, 2001) e Shaere zobale-ha (Viaggio in India, 2006). Il suo Noon-O-Goldoon (A Moment of Innocence) – Menzione speciale a Locarno nel 1996 – è tra i film che compongono la selezione di “Un viaggio nella storia del Festival”.
L’apertura di The Films After Tomorrow
First Cow, il nuovo film di Kelly Reichardt, è stato accolto con entusiasmo al Telluride Film Festival e alla Berlinale, segnando anche uno degli ultimi momenti in cui il cinema ha potuto dispiegarsi ancora come una grande esperienza collettiva da vivere in presenza. First Cow sarà proposto il 5 agosto in sala al GranRex (alle ore 20.30) per l’apertura di Locarno 2020 in collegamento digitale con la regista. Il film è presentato grazie alla collaborazione del Centre Pompidou di Parigi, che dedicherà alla cineasta statunitense una retrospettiva completa, in sua presenza, dal 23 gennaio al 7 febbraio 2021.
La chiusura di The Films After Tomorrow
La chiusura del Festival interrogherà invece la nozione di confinamento, attraverso dei film che nella loro stessa forma e concezione intendono indagare temi come il mutato rapporto dell’uomo con le tecnologie, la pratica del lavoro da casa, anche applicata al cinema, e l’inedita esperienza del lockdown. Il 15 agosto, alle 20.30 al GranRex, il pubblico di Locarno 2020 potrà infatti scoprire La France contre les Robots, il nuovo film di Jean-Marie Straub, già Pardo d’onore nel 2017, e una selezione di cortometraggi che compongono il progetto Collection Lockdown by Swiss Filmmakers: nove cortometraggi firmati da registi e registe svizzeri che, a prescindere dai mezzi, dalle location e dai cast, hanno deciso di continuare a fare cinema.
I progetti sospesi da scoprire
Tra il 5 e il 15 agosto il pubblico di Locarno 2020 potrà avere accesso a una presentazione dei progetti selezionati sul sito del Festival. Nelle pagine dedicate alla sezione The Films After Tomorrow saranno infatti disponibili le sinossi e alcune immagini dei progetti, così come una presentazione video dei film
Un Viaggio nella storia del Festival
Ma non si parlerà solo di futuro perché i
La selezione di Un viaggio nella storia del Festival
Germania, anno zero, di Roberto Rossellini – Italia/Francia/Germania – 1948
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Gran premio, Premio per la migliore sceneggiatura originale (ex æquo) e Miglior regista (secondo premio)
Proposto da Pierre-François Sauter
Proiezione online e fisica
Comizi d’amore, di Pier Paolo Pasolini – Italia – 1964
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Proposto da Anna Luif
Proiezione online
Terra em transe (Entranced Earth), di Glauber Rocha – Brasile – 1967
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Gran Premio Giuria dei giovani, Premio Giuria FIPRESCI della Critica internazionale e Premio della critica svizzera
Proposto da Lisandro Alonso
Proiezione online e fisica
Charles mort ou vif, di Alain Tanner – Svizzera – 1969
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Pardo d’oro, e Premio Giuria dei giovani
Proposto da Raphaël Dubach e Mateo Ybarra
Proiezione online e fisica
Invasión, di Hugo Santiago – Argentina – 1969Locarno 22
Menzione speciale della Giuria internazionale
Proposto da Andreas Fontana
Proiezione online e fisica
In Gefahr und größter Not bringt der Mittelweg den Tod, di Alexander Kluge e Edgar Reitz – Germania dell’Ovest – 1974
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Proposto da Juliana Rojas
Proiezione online
India Song, di Marguerite Duras – Francia – 1975
Locarno28
Proposto da Helena Wittmann
Proiezione online
Mababangong Bangungot (Perfumed Nightmare), di Kidlat Tahimik – Filippine – 1977
Locarno30
Proposto da Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor
Proiezione online
E Nachtlang Füürland, di Clemens Klopfenstein e Remo Legnazzi – Svizzera – 1981
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Proposto da Michael Koch
Proiezione online e fisica
Stranger Than Paradise, di Jim Jarmusch – Stati Uniti/Germania dell’Ovest – 1984
Locarno37
Gran premio Pardo d’oro, Gran premio Città di Locarno, menzione Giuria Ecumenica e menzione Giuria dei giovani
Proposto da Marí Alessandrini
Proiezione online e fisica
Kǒng bù fèn zǐ (The Terrorizers), di Edward Yang – Taiwan – 1986
Locarno40
Gran premio speciale della Giuria, Pardo d’argento secondo premio della Città di Locarno
Proposto da Eric Baudelaire
Proiezione online
O Bobo, di José Álvaro Morais – Portogallo – 1987
Locarno40
Gran premio Pardo d’oro, Gran premio Città di Locarno e Premio Giuria CICAE
Proposto da Miguel Gomes
Proiezione online
Der siebente Kontinent, di Michael Haneke – Austria – 1989
Locarno42
Pardo di bronzo, Premio Ernest Artaria, Quarto premio Città di Locarno
Proposto da Lav Diaz
Proiezione online e fisica
Metropolitan, di Whit Stillman – Stati Uniti – 1990
Locarno43
Pardo d’argento, Gran premio speciale della Giuria e Secondo premio Città di Locarno
Proposto da Axelle Ropert
Proiezione online e fisica
Rapado, di Martín Rejtman – Argentina/Paesi Bassi – 1992
Locarno45
Proposto da Lucrecia Martel
Proiezione online
Au Nom du Christ, di Roger Gnoan M’Bala – Costa d’Avorio/Svizzera – 1993
Locarno46
Giuria dei giovani, Premio “L’ambiente è qualità di vita”
Proposto da Mohammed Soudani
Proiezione online e fisica
Noon-O-Goldoon (A Moment of Innocence), di Mohsen Makhmalbaf – Iran/Francia – 1996
Locarno49
Giuria dei giovani secondo premio “Nouveau Cinéma” e menzione speciale della Giuria ufficiale
Proposto da Miko Revereza
Proiezione online
Cavalo Dinheiro (Horse Money), di Pedro Costa – Portogallo – 2014
Locarno67
Pardo per la migliore regia
Proposto da WANG Bing
Proiezione online
No Home Movie, di Chantal Akerman – Belgio/Francia – 2015
Locarno68
Proposto da Cyril Schäublin
Proiezione online
M, di Yolande Zauberman – Francia – 2018
Locarno71
Premio speciale della Giuria e Giuria dei giovani premio “L’ambiente è qualità di vita”
Proposto da Elie Grappe
Proiezione online e fisica
La sezione Pardi di domani
Locarno 2020 – For the Future of Films includerà, tra i vari progetti, anche la sezione Pardi di domani. Il tradizionale programma di cortometraggi svizzeri e internazionali, che nel 2020 festeggia il 30° anniversario, quest’anno sarà infatti fruibile in digitale (tra il 5 e il 15 agosto le opere selezionate saranno disponibili per un numero limitato a 1.590 spettatori per cortometraggio su una piattaforma accessibile in tutto il mondo) ma vivrà anche di proiezioni fisiche, con vere e proprie première in prima serata e repliche nei giorni successivi.
Il programma di Pardi di domani e i percorsi per lo spettatore
I Pardi di domani di Locarno 2020 ricorreranno quindi alla rete per costruire spazi di incontro tra autori e spettatori e creare itinerari tra un film e l’altro. Come ogni anno il programma sarà composto da film svizzeri e internazionali, selezionati tra quelli che verranno iscritti fino al prossimo 3 giugno. Tutti i cortometraggi in concorso saranno visibili gratuitamente tra il 5 e il 15 agosto 2020 su una piattaforma accessibile in tutto il mondo, senza vincoli geografici. Attraverso la prenotazione di un posto sarà possibile assicurarsi una visualizzazione tra le 1’590 previste per ciascun corto, pari al numero di spettatori fisici che ogni anno, a Locarno, può assistere alle proiezioni dedicate ai cortometraggi. I film saranno accompagnati da altri contenuti audiovisivi, tra cui anche conversazioni con gli autori. Il Festival sta inoltre lavorando insieme ai propri partner a una possibile circuitazione dei corti nelle sale svizzere nei i mesi successivi a Locarno 2020.
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Heritage Online
Locarno Pro, anima del Locarno Film Festival dedicata ai professionisti dell’industria del cinema, si conferma anche in un anno particolare come il 2020 un punto di incontro privilegiato per il settore indipendente e lancia quest’anno un progetto digitale e permanente di nuova concezione, Heritage Online. Ovvero, una piattaforma dedicata ai professionisti, finalizzata a mettere in contatto il patrimonio della cinematografia mondiale con gli schermi contemporanei, il passato della settima arte con il futuro dell’audiovisivo. Heritage Online consentirà infatti di costruire le relazioni utili per aprire le porte di 120 anni di cinema al pubblico digitale.
Dagli archivi al video on demand
Heritage Online sarà una piattaforma volta a nutrire l’orizzonte cinematografico del video on demand, espandendo i cataloghi offerti da questi servizi anche in direzione di una riscoperta delle cinematografie e dei registi del passato. Grazie a Heritage Online gli aventi diritto dei film (agenti di vendita internazionali, cineteche, istituti, archivi, associazioni di restauro…) potranno condividere il proprio catalogo – proponendo anche alcuni titoli in vetrina – con potenziali clienti: ovvero con i referenti dell’universo delle piattaforme VOD, dalle realtà generaliste a quelle più settoriali, dai servizi già consolidati a quelli emergenti. Avendo accesso a questo database del patrimonio cinematografico internazionale, i professionisti del VOD, gli streamers, potranno visionare i film proposti, consultare schede tecniche dettagliate e prendere contatto con i detentori dei diritti.
Le due porte del patrimonio
La prima è quella per gli aventi diritto dei film. Pagando un’iscrizione Basic questi ultimi otterranno un account che permetterà loro di proporre sulla piattaforma una selezione del proprio catalogo. Attraverso un’iscrizione Premium invece, gli utenti avranno anche accesso alla Screening Room, attraverso la quale potranno offrire ai potenziali clienti una selezione di visioni fruibili per 12 mesi.
La seconda porta è quella per gli streamers: tramite un’iscrizione a titolo gratuito e un account privato, potranno accedere al database e navigare nella piattaforma, nonché partecipare ai momenti di incontro virtuali previsti (meeting, pitching e tavole rotonde). Dal 2021 Heritage Online sarà accessibile tramite un’iscrizione annuale o attraverso un accredito Locarno Pro.
Heritage Online da luglio
Heritage Online sarà online a inizio luglio 2020, data in cui i professionisti potranno iniziare a iscriversi e caricare il proprio catalogo. Nelle giornate di Locarno Pro (7–9 agosto) la piattaforma prenderà vita attraverso una tavola rotonda dedicata, e delle sessioni di pitching e di meeting con i professionisti interessati. Da quel momento Heritage Online diventerà a tutti gli effetti un progetto permanente e un asse portante delle attività di Locarno Pro.
Open Doors
Open Doors, la sezione del Locarno Film Festival che ogni anno accende i riflettori su registi e film provenienti dai Paesi del Sud e dell’Est del mondo per favorire lo sviluppo di una scena cinematografica collaborativa indipendente, sarà uno dei protagonisti dell’edizione unica Locarno 2020 – For the Future of Films.
Un’iniziativa che, di anno in anno, ha mostrato come imparare a raccontare i propri progetti ai membri dell’industria del cinema sia il primo passo per sviluppare percorsi artistici e professionali a lungo termine. È quello che insegna, ad esempio, il caso di Mati Diop, Open Doors Grant 2012 e Grand Prix a Cannes 2019; o quello del giovane pakistano Hamza Bangash, Open Doors 2018 Award for Excellence al Busan International Film Festival 2019 e che con il cortometraggio Dia ha anche vinto proprio nel 2020 le Locarno Shorts Weeks, l’iniziativa invernale dei Pardi di domani.
Come altre iniziative di Locarno 2020, anche Open Doors vivrà la sua edizione speciale grazie al web. I protagonisti di Hub (piattaforma per la coproduzione internazionale) e Lab (training per produttori creativi) si riuniranno online su piattaforme dedicate e potranno presentare i loro progetti ai professionisti dell’industria internazionale, grazie a meeting individuali, programmati durante la prima settimana di Locarno 2020 (6-11 agosto).
Accanto alle attività per professionisti di Open Doors Hub e Lab, Open Doors terrà fede anche in questo anno particolare alla sua missione, con le programmazioni online degli Open Doors Screeningse in sala della nuova sezione retrospettiva ad hoc Through the Open Doors.
Open Doors Screenings
Open Doors Screenings in questa edizione si concentrerà sulle cinematografie di Indonesia, Filippine, Malesia e Myanmar nel contesto del focus triennale sul Sud-est asiatico e sulla Mongolia (2019-2021).
Paolo Bertolin, curatore di Open Doors Screenings, descrive così la selezione di quest’anno: “Abbiamo scelto diversi lungometraggi che hanno ottenuto notevole riscontro nel circuito festivaliero, ma che difficilmente sono stati visibili a causa della mancata distribuzione al di fuori dei territori d’origine. Emblematico è il caso di due registe i cui nuovi progetti sono stati selezionati all’Open Doors Hub, l’indonesiana Mouly Surya e la filippina Isabel Sandoval, di cui sono proposte le opere seconde, What They Don’t Talk About When They Talk About Love e Apparition. Nella selezione spiccano anche due commedie: dalla Malesia, il musical satirico Sell Out! di Yeo Joon Han e, dalle Filippine, Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay di Antoinette Jadaone, mockumentary che omaggia i caratteristi del cinema popolare. La selezione è coronata da due omaggi retrospettivi nell’occasione del centenario del cinema dei rispettivi paesi: da un lato, il classico birmano di recente restauro Tender Are the Feet di Maung Wunna; dall’altro, The Masseur, il primo lungometraggio del maestro filippino Brillante Mendoza che, esattamente quindici anni fa, vinse il Pardo d’oro del Concorso Video, lanciando, proprio da Locarno, l’impetuosa ondata del nuovo cinema digitale delle Filippine e del Sud-est asiatico.”
I 20 titoli (10 lungometraggi e 10 cortometraggi) di Open Doors Screenings saranno visibili unicamente online in tutto il mondo durante il Festival, tra il 5 e il 15 agosto, sul sito del Locarno Film Festival (fino a 1’500 visualizzazioni gratuite). Le visioni saranno accompagnate da conversazioni tra i registi di ciascun film e i programmatori di Open Doors.
Questo l’elenco completo dei lungometraggi selezionati:
Apparition (Aparisyon), di Isabel Sandoval – Filippine/Stati Uniti – 2012
Atambua 39° Celsius, di Riri Riza – Indonesia – 2012
Clash (Engkwentro), di Pepe Diokno – Filippine – 2009
Memories of My Body (Kucumbu Tubuh Indahku), di Garin Nugroho – Indonesia – 2018
Sell Out!, di Yeo Joon Han – Malesia – 2008
Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay, di Antoinette Jadaone – Filippine – 2011
Songlap, di Effendee Mazlan e Fariza Azlina Isahak – Malesia – 2011
Tender Are the Feet, di Maung Wunna – Myanmar – 1973
The Masseur (Masahista), di Brillante Mendoza – Filippine – 2005
What They Don’t Talk About When They Talk About Love, di Mouly Surya – Indonesia – 2013
Questi, invece, i cortometraggi:
A Gift (Kado), di Aditya Ahmad – Indonesia – 2018
Babylon, di Keith Deligero – Filippine – 2017
High Way, di Chia Chee Sum – Malesia – 2018
Liar Land, di Ananth Subramaniam – Malesia – 2019
Listen, di Min Min Hein – Myanmar/Stati Uniti/Giappone – 2017
Man of Pa-Aling (Manong ng Pa-Aling), di E del Mundo – Filippine/Stati Uniti – 2017
No One is Crazy in This Town (Tak Ada yang Gila di Kota Ini), di Wregas Bhanuteja – Indonesia – 2019
On Friday Noon, di Luhki Herwanayogi – Indonesia – 2016
The Ruby, di Ling Low – Malesia – 2019
Void, di Mg Bhone – Myanmar – 2018
Through the Open Doors
Tra le novità di Locarno 2020 – For the Future of Films c’è anche un’inedita sezione che ripercorre il lavoro di scoperta portato avanti da Open Doors nei suoi 18 anni di esistenza. Through the Open Doors include infatti 10 lungometraggi che in passato sono stati presentati al pubblico del Locarno Film Festival o sono stati accolti in forma di progetti all’interno dei programmi professionali di Open Doors e in seguito completati. La sezione è costruita come un viaggio attraverso vari continenti, da diverse regioni dell’Africa e dell’Asia, passando per l’America Latina e il Caucaso, con l’obiettivo di restituire, in un’emozionante antologia, il talento dei rispettivi cineasti e l’impegno dei produttori che li accompagnano e supportano.
Tra le opere selezionate, la prima svizzera di Made in Bangladesh di Rubaiyat Hossain, progetto presentato alla piattaforma di coproduzione di Open Doors nel 2017, durante il recente focus sull’Asia del Sud; il cinese Winter Vacation di Li Hongqi, anch’esso progetto diOpen Doors e, una volta completato, vincitore di un Pardo d’oro al Festival. Tra i film di repertorio, invece, spiccano i lavori di due maestri del cinema africano, il maliano Yeleen di Souleymane Cissé e l’etiope Teza di Haile Gerima, premiati rispettivamente a Cannes e Venezia, ma anche il kazako Kairat di Darezhan Omirbaev, che nel 1992 lanciò la nouvelle vague dell’Asia centrale proprio da Locarno, dove vinse il Pardo d’argento.
I 10 film di Through the Open Doors saranno visibili unicamente in sala a Locarno e a Muralto. Maggiori dettagli sul costo di biglietti e abbonamenti saranno disponibili sul sito del Festival.
I dieci film della selezione sono i seguenti:
Made in Bangladesh, di Rubaiyat Hossain – Francia/Bangladesh/
Danimarca/Portogallo – 2019 (Prima Svizzera, Film d’apertura del Festival del Film e Forum Internazionale sui Diritti Umani di Ginevra/FIFDH – International Film Festival and Forum on Human Rights)
Necktie Youth, di Sibs Shongwe-La Mer – Sud Africa/Paesi Bassi – 2015
Keep Smiling (Gaigimet), di Rusudan Chkonia – Georgia/Francia/
Lussemburgo – 2012
On the Edge (Sur la planche), di Leila Kilani – Marocco/Francia/
Germania – 2011
Winter Vacation (Han Jia), di Li Hongqi – Cina – 2010
Teza, di Haile Gerima – Etiopia – 2008
Madeinusa, di Claudia Llosa – Perù – 2006
I am the One Who Brings Flowers to Her Grave (Ana alati tahmol azouhour ila qabriha), di Hala Alabdalla – Siria/Francia – 2006
Kairat, di Darezhan Omirbaev – Kazakistan – 1992
Yeelen (Brightness), di Souleymane Cissé – Mali – 1987
I premi
Per la prima volta nella storia della sezione, ai film di Open Doors Screenings verranno assegnati i seguenti premi attribuiti dalla giuria Cinema&Gioventù:
- Premio al miglior cortometraggio (CHF 1’500)
- Premio Ambiente è qualità di vita al miglior lungometraggio (CHF 2’000)
Il nuovo Youth Advisory Board
Anouk, Giulia, Lily, Felix e Florent. Ecco lo YAB 2020-2022, il nuovo Youth Advisory Board che a partire da questa insolita affascinante edizione affiancherà il Locarno Film Festival per tre anni, offrendo alla Direzione Operativa, alla Direzione Artistica e al team lo sguardo di cinque ragazzi tra i 20 e i 30 anni. Uno sguardo privilegiato, dal cuore del Festival, per aiutarlo a crescere e migliorare, con spirito critico e operativo. Come nel precedente triennio, concluso con l’edizione Locarno72, i protagonisti dello YAB saranno la voce, gli occhi e la mente di una generazione con cui il Festival non può che dialogare costantemente per cogliere la direzione da prendere affinché i giovani di oggi continuino a essere pubblico, domani.
Chiuso il ciclo del primo team che inaugurò il progetto nel 2017, con Locarno 2020 prende vita il team di Anouk Phéline (Francia, 26 anni), Giulia Fasola (Svizzera, 24 anni), Lily Landecy (Svizzera, 22 anni), Florent Flagerström (Svezia, 27 anni) e Felix Klee (Germania, 30 anni). Cinque profili unici e complementari, trasversali all’universo Festival e al mondo del cinema. Studiate le tante candidature arrivate dal momento dell’apertura della call, il Locarno Film Festival ha deciso di cogliere un’opportunità. Quella di accogliere la nuova, seconda candidatura di Lily Landecy, già protagonista del primo YAB, per garantire un elemento di continuità con i primi tre anni di lavoro di questo nuovo progetto.
L’organo consultivo composto dai cinque ragazzi sarà inserito nella struttura operativa del Festival coinvolgendolo nelle riflessioni sulla creazione di una comunità digitale che sia capace di intercettare i vari spunti e le diverse tendenze che arrivano al Festival grazie a progetti quali la Locarno Academy, Open Doors o il BaseCamp. Dal prossimo anno, nell’edizione di Locarno 2021, l’azione dello YAB si concentrerà soprattutto sul BaseCamp mentre quest’anno, causa lockdown, l’interazione sarà a distanza, vivendo e valutando l’edizione online Locarno 2020 – For the Future of Films.
Secret Screenings
In sala al buio. Dieci proiezioni senza titolo, una sala pronta ad accogliere il pubblico e la Direttrice artistica felice di sorprenderlo. Questo saranno le Secret Screenings, la Carte Blanche firmata da Lili Hinstin che inviterà il pubblico a scoprire un percorso sorprendente nel cinema di ieri e di oggi. Della proiezione, fino al momento in cui si spegneranno le luci e si accenderà il proiettore, non si saprà nulla, o al massimo qualche indizio. Giusto l’orario di inizio e la sala. Dieci film selezionati dalla Direttrice artistica senza limiti geografici, temporali o festivalieri: da vecchie perle da scoprire a grandi classici da rivedere, fino a inedite anteprime. In programma dal 5 al 15 agosto, in prima serata con le repliche l’indomani.
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