Uscito subito prima del lockdown, il film torna al cinema dal 15 giugno distribuito da Valmyn
Unisce racconto popolare e riflessione teorica, cinema di genere e cinema d’autore il bellissimo La Gomera – L’isola dei fischi, in concorso alla 72esima edizione del Festival di Cannes.
A dirigerlo c’è Corneliu Porumboiu (A est di Bucarest), esponente di spicco della nouvelle vague rumena, che mette in scena un racconto che, pur rispettando gli stilemi del noir, è caratterizzato da uno stile inedito e da uno sviluppo sorprendente.
Il poliziotto corrotto Cristi (Vlad Ivanov) viene convinto dalla femme fatale Gilda (Catrinel Marlon) a collaborare con una gang che traffica droga. Si reca così sull’isola di Gomera, nelle Canarie, per imparare il Silbo, un linguaggio fischiato che i contadini del luogo utilizzavano per comunicare a distanza. Il fine è quello di far uscire di prigione un mafioso rumeno ed entrare in possesso di un’ingente bottino. A sorvegliarlo serratamente, i suoi superiori della Polizia.
Complessa e articolata, la trama de La Gomera procede per capitoli dedicati a ogni personaggio, ma anche per sbalzi temporali che compongono gradualmente un puzzle dai risvolti esaltanti.
Tra dissimulazione e doppi giochi, il tono è sarcastico e velenoso, con gustosi omaggi al cinema classico; ciò che interessa a Porumboiu, però, è riflettere sul linguaggio, del cinema oltre che degli uomini, dividendosi con originalità tra molteplici generi e registri.
Curato in ogni minimo dettaglio, dalle musiche alle inquadrature, dalla scelta degli attori alla costruzione drammaturgica, La Gomera testimonia, ancora una volta, la vitalità del cinema rumeno.
Alberto Leali