Al cinema dal 30 gennaio 2020 distribuito da Warner Bros. Pictures
Alabama, 1989. Bryan Stevenson (Michael B. Jordan) è un giovane avvocato di colore formatosi ad Harvard che si dedica con tutte le forze alla causa di un afroamericano, Walter McMillian (Jamie Foxx), accusato ingiustamente dell’omicidio di una ragazza bianca e condannato alla pena di morte.
Il diritto di opporsi trae ispirazione dal libro scritto da Walter McMillian, intitolato Just Mercy: A Story of Justice and Redemption, che racconta una delle tante storie di giustizia sommaria a spese di uomini consegnati al braccio della morte, che avevano come unica colpa il colore della pelle.
L’avvocato Bryan Stevenson, inoltre, è noto per essere stato il fondatore dell’organizzazione no-profit, Equal Justice Initiative, e per aver assistito, nella sua carriera, decine di persone rinchiuse in carcere in attesa dell’esecuzione della condanna a morte.
Sfruttando una struttura classica e lineare e una regia pulita e misurata, il regista Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro) racconta una storia che è un vero pugno allo stomaco e che ci insegna che non è mai troppo tardi per pretendere giustizia.
Fondamentali per la riuscita dell’opera sono, però, soprattutto le performance degli attori: Jamie Foxx è bravissimo nel rendere la disillusione e il tormento di un uomo dal destino segnato sin dalla nascita; Michael B. Jordan è incisivo nei panni di un giovane afroamericano che ha avuto la fortuna di frequentare le scuole migliori in vista di fama e successo, ma sceglie di difendere i dimenticati. A loro si uniscono Brie Larson, che interpreta una caparbia avvocatessa locale che aiuta Bryan nella sua crociata, e l’ottimo Tim Blake Nelson nel ruolo, indimenticabile, del principale accusatore di McMillian.
Senza bisogno di urlare, il racconto scuote ed indigna e, allo stesso tempo, non cede mai al didascalismo o al sentimentalismo: non ci vuole particolare arguzia, d’altronde, per comprendere come il razzismo e la discriminazione siano alla base della società e della cronaca odierne.
Dopo il potente Richard Jewell di Clint Eastwood, Il diritto di opporsi si dimostra un altro film importante e necessario, che spinge a riflettere sul senso di giustizia e sulle contraddizioni di un Paese in cui il pregiudizio e l’ignoranza finiscono spesso per prevalere sulla verità.
Alberto Leali