Al cinema dal 23 gennaio 2020 con Vision Distribution
Figli è l’ultimo film scritto dal compianto Mattia Torre (Boris, La linea verticale) e portato sullo schermo dal suo fido aiuto regista Giuseppe Bonito, qui al secondo lungometraggio.
Bonito dimostra abilità alle prese con una missione non facile: partire da un monologo scritto da Torre e riuscire a mettere in scena il suo mondo con la sagacia e leggerezza che contraddistinguono le sue opere.
Chi ama la scrittura di Torre sa bene come riesca, con ironia e sfrontatezza, a leggere nell’animo degli uomini, raccontandone le fragilità, le insicurezze, ma anche la capacità di non mollare dinanzi agli urti della vita.
Figli, dunque, non fa eccezione e si dimostra cinema capace di essere popolare ed alto al tempo stesso, suscitando l’identificazione nella fantasia e mescolando, proprio come nella vita, lacrime e risate.
Il film ha per protagonisti Sara e Nicola, una coppia non ricca ma economicamente privilegiata, felice e innamorata pur se sposata da tempo e con una figlia di sei anni. Tutto fila liscio fino a quando l’arrivo di un secondo figlio li farà scontrare con qualcosa che non avevano previsto.
Chiunque ha figli si ritroverà pienamente nelle dinamiche del film, che non parla solo di coppia e dei suoi delicati equilibri, ma anche dell’Italia e delle sue contraddizioni (il ruolo egemone degli anziani nella nostra economia), degli stereotipi della nostra cultura (i ruoli “tipici” di madre e padre), dell’incomunicabilità (non solo fra coniugi ma anche tra genitori e figli) e soprattutto dell’amore e del duro lavoro necessario a tenerlo in piedi.
Interpretato con grande efficacia da Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea e popolato da una serie di divertenti e riconoscibili personaggi (tutti attori che hanno già lavorato con Torre), Figli è un film gustosamente terapeutico che trova la comicità nella drammaticità della vita senza mai perdere un briciolo di amore e speranza.
Roberto Puntato