‘My Italy’, scritto e diretto da Bruno Colella, è un film bislacco e originalissimo che unisce arte, letteratura e poesia del quotidiano. Un piccolo gioiello, ricco di momenti di arguta e irresistibile ironia, che attraverso un caos controllatissimo di eventi, storie e personaggi, ci parla dell’Italia di oggi e del mondo dell’arte contemporanea, soggetto ben poco rappresentato al cinema. Un film sulla cultura e dentro la cultura che in un mix curioso di fiction, documentario e metacinema ci racconta le bizzarre avventure di un regista/produttore italiano e del suo assistente in giro per l’Europa in cerca di fondi per finanziare una pellicola che narra la vita e le opere di 4 artisti contemporanei (Bednarski, Kostabi, Kirchoff e H.H. Lim).
Con sincerità e una vena surrealistico-malinconica, Colella riempie il suo film di facce e di luoghi: tantissimi sono infatti gli artisti coinvolti nel progetto, da Lina Sastri ad Alessandro Haber, da Jerzy Stuhr a Nino Frassica, da Tony Esposito a Sebastiano Somma, da Luisa Ranieri a Rocco Papaleo, da Edoardo ed Eugenio Bennato a Enzo Gragnaniello, da Piera degli Esposti a Remo Remotti, da Serena Grandi al critico d’arte Achille Bonito Oliva. E tutti lasciano il loro segno in un film che spazia da città a città (Roma, Milano, Napoli, Varsavia, Cannes…) e che dimostra che anche l’arte contemporanea, a dispetto del pensiero dei più, può far ridere e raccontare profondamente la nostra storia. Una sorpresa continua, una sequela di situazioni ora comiche, ora drammatiche, ora poetiche, che pur se non sempre in equilibrio fra loro, dimostrano una freschezza e una voglia di sperimentare non comune.
Alberto Leali