Per celebrare i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, Alice nella città riporta sul grande schermo il capolavoro animato del 1996. L’appuntamento è il 2 dicembre a Roma al Teatro San Raffaele del Trullo. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Torna grazie ad Alice nella città, in una versione restaurata con risoluzione 2K, grazie al sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori in collaborazione con Lanterna Magica e Biblioteche di Roma, un intramontabile capolavoro del cinema d’animazione, La Freccia Azzurra diretto da Enzo D’Alò (Italia, Svizzera, Lussemburgo, 1996, DCP, 93′, Colore), liberamente tratto dal racconto di Gianni Rodari.
Nel film, Rodari fa il suo ingresso per intero portando con sé la sua struttura, dalla quale è inscindibile: con tutti i suoi personaggi, le sue parole, le sue musiche, i suoi colori e i suoi ritmi. Dai negativi originali è stato possibile ottenere, attraverso un completo restauro delle immagini e del sonoro curato da Studio Emme e Image & Light in collaborazione con la Cineteca Nazionale, una nuova copia digitale che restituisce appieno la straordinaria qualità tecnica originale del lavoro.
Scritto da Gianni Rodari nel 1954 il racconto, a distanza di 65 anni, sa parlare con poesia e semplicità ai bambini di oggi esattamente come a quelli di allora – dichiarano Maria Fares e Roberto Baratta produttori di Lanterna Magica -. La sua trasposizione cinematografica risale al 1996, il film, suggestivo e intenso, è amato da bambini di ogni età. Aver restaurato e dato nuova vita alla pellicola – concludono Fares e Baratta- ci sembra un’operazione perfetta soprattutto in considerazione di quando ciò avviene, nel centenario della nascita di Rodari e non solo come omaggio all’autore e alla sua favolistica, ma anche per il ruolo importante che “La Freccia Azzurra” ha avuto nella cinematografia italiana avendo riportato il cinema di animazione nazionale nelle sale.
Continua così il lavoro che Alice nella città dedica ai classici contemporanei, ai film del passato restaurati e riproposti ai ragazzi per la loro forza e attualità. Dopo Mignon è partita di Francesca Archibugi (1988), La fine del Gioco di Gianni Amelio (1970), Compagni di scuola di Carlo Verdone (1988) e Come te nessuno mai di Gabriele Muccino (1999).
Tanti saranno nel 2020, i tributi dedicati al ‘Maestro della fantastica’. Per questo, a pochi mesi dal centenario dalla nascita di Gianni Rodari: “Insieme alle Biblioteche di Roma, abbiamo immaginato – dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini Direttori Artistici di Alice nella città – d’inaugurare il progetto lunedì 2 dicembre partendo dal Teatro San Raffaele di Roma per rinnovare un appuntamento con le scuole del Trullo, eredi degli scolari della signorina Maria Luisa Bigiaretti tanto cari a Gianni Rodari”.
Un modo per ribadire la necessità di partire dai bambini, per far intuire all’infanzia che possono esserci sempre nuove possibilità per immaginare un mondo migliore. “Ricordiamo Gianni Rodari – dichiara il presidente delle Biblioteche di Roma, Paolo Fallai – perché è uno degli autori più importanti della nostra letteratura e perché ha speso la sua vita per abbattere ogni barriera che limitasse la creatività, ogni muro che recintasse il pensiero, ogni luogo comune che mortificasse le parole. Abbiamo il dovere di raccontare Gianni Rodari alle generazioni che hanno la fortuna di poterlo leggere e la sfortuna di non poterlo conoscere”.
“Se una società basata sul mito della produttività (e sulla realtà del prodotto) ha bisogno di uomini a metà – fedeli esecutori, diligenti riproduttori, docili strumenti senza volontà – vuol dire che è fatta male e che bisogna cambiarla. Per cambiarla occorrono uomini creativi, che sappiano usare la loro immaginazione”. Queste parole di Gianni Rodari – conclude Fallai- sono state pubblicate 46 anni fa. E spiegano perché lo ricordiamo oggi con tanta gratitudine tanta passione”.
Il film, accompagnato dalla meravigliosa colonna sonora di Paolo Conte e dalle voci di Dario Fo e Lella Costa, è il racconto di un personaggio moderno, una befana, quasi baronessa un po’ tirchia e acida che si è dovuto adattare al consumismo e alle logiche contemporanee: non la strega cattiva da temere né la signora buona che porta i regali ai bambini nuovi, la Befana vive dei giocattoli che riesce a vendere, come una qualsiasi imprenditrice. Per questo non può portare la freccia azzurra al piccolo Francesco, né accontentare i tanti bambini che le scrivono le letterine, e di cui Teresa annota pazientemente i nomi in un taccuino. Per questo i giocattoli che ha esposto in vetrina, il capostazione, il manovratore e il macchinista della Freccia azzurra, il pilota dell’aereo, il capitano Mezzabarba, il capo pellerossa Penna d’argento, le bambole, gli ingegneri del Meccano, le marionette, i pastelli colorati, l’orso giallo e Spicciola, un cane peluche, decideranno di scappare per far felici i bambini poveri, tra cui Francesco. Una storia tutt’altro che buonista o smielata che resta ancora attuale anche oggi.
Il lavoro proseguirà durante l’anno, grazie all’iniziativa “Scelte di classe – Cinema a Scuola”, – www.sceltediclasse.com – che da tre anni Alice nella città conduce nell’ambito del Piano Nazionale del Cinema per la Scuola, promossa dal Miur e dal Mibact.
La Freccia Azzurra di Enzo D’Alò, sarà inserito nel catalogo 2020 delle proposte didattiche dei più piccoli a cui gli insegnanti potranno attingere per accompagnare i ragazzi al cinema per riscoprire un classico dell’animazione contemporanea a cui si affiancheranno incontri e laboratori che apriranno terreni di confronto, spunti per discussioni in classe e al cinema. Il film sarà raccontato e “scavato” attraverso una scheda critica, arricchita da sequenze, prolungamenti dedicati al cinema per ragazzi, video recensioni e bibliografie che permettono ai docenti di rimbalzare da una visiona all’altra per costruire percorsi tematici legati alle ‘grandi domande’ legate al film.