“donchisci@tte” di Nunzio Caponio per l’adattamento e la regia di Davide Iodice andrà in scena al Teatro Golden dal 26 novembre al 15 dicembre
Sarà in scena al Teatro Golden di Roma, da martedì 26 novembre, lo spettacolo “donchisci@tte” di Nunzio Caponio per l’adattamento e la regia di Davide Iodice, liberamente ispirato a “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes.
A dare corpo, voce e anima a due pilastri della letteratura mondiale, come Don Chisciotte e Sancho Panza saranno Stefano Fresi e Alessandro Benvenuti.
Si tratta di una rappresentazione teatrale ironica e graffiante in cui i mulini a vento vengono sostituiti da moderni mostri contro cui in qualche modo si deve sempre e comunque combattere. Un’analisi inedita dei nostri tempi che passa tra le quinte e il palcoscenico per arrivare in platea e che nel Teatro, luogo e arte, trova un mezzo di comunicazione sicuramente appropriato.
«Lo spettacolo – spiega il regista, Davide Iodice – scaturisce da una scrittura originale che a sua volta prende ispirazione dallo spirito dell’opera di Cervantes scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’ contro la nostra contemporaneità»
Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naif, accompagnato da un Sancho disorientato adepto, il nostro Don intraprende un corpo a corpo disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene.
«Se avessimo un pizzico del coraggio e del senso di giustizia del Don Chisciotte – sottolinea l’autore, Nunzio Caponio – forse, le nostre folli vite troverebbero finalmente un senso»
Dall’improbabile rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA. Unica finestra sull’esterno (o su altri interni) una teoria di schermi che s’affaccia su personaggi e mondi annodati, interferenze che spronano i nostri eroi all’Azione, a una qualche azione.
E se, nella giostra di pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio, le menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un banale blackout.