E’ uscito Disarm, il nuovo progetto di pianismo contemporaneo firmato dall’artista parmense
Roberta Di Mario è un’artista post-neoclassica dallo stile unico, nata come pianista e compositrice ma distintasi anche come cantautrice. Il suo nuovo progetto, Disarm, pubblicato e distribuito da Warner Music Italy, è, come il precedente Illegacy, un ritorno a casa, all’amata musica strumentale.
Nelle quindici tracce di Disarm, << un album maturo>> come lei lo definisce, Roberta Di Mario racconta il disarmo interiore, il lasciarsi andare al nuovo e alla bellezza del diverso.
La Di Mario vanta numerosi premi e partecipazioni a festival, nonché l’apertura di concerti di insigni nomi della scena nazionale e internazionale come Dionne Warwick, Toquinho e Roberto Vecchioni (un <<gentiluomo di parole e musica>>).
Perché ti definiscono “Pianista ribelle”?
E’ un vecchio nickname di quando anni fa ho iniziato a “sperimentare” suoni, cercando il mio suono come risultato di ricerca: ascolto, inventiva e ricerca del sé.
Come mai la scelta di lasciare il cantautorato e ritornare alla musica strumentale?
Perché nasco come pianista. Avevo voglia di ritornare a casa, dopo un viaggio non solo di note ma di parole. Il mio viaggio di ritorno verso casa è iniziato con “Illegacy” e prosegue ora con “Disarm”.
Tra i brani del nuovo progetto, Voice parla di pensieri e disarmi. A chi si rivolge?
Tutto il disco parla di “disarmo” declinato in tutte le sue forme. Il senso quindi è ampio e invita ad un disarmo emotivo, interiore. L’incipit è “disarmati, lascia che sia”. Le voci in particolare raccontano pensieri che invitano alla speranza e all’esistenza, nonostante le difficoltà.
E’ stata una scelta quella di non partecipare a qualche talent?
Non esistono talent per la musica strumentale, e poi credo di essere oltre con l’età… a parte gli scherzi, preferisco il mio cammino costruito giorno per giorno con tanto impegno, serietà, passione, senza essere innescata in dinamiche televisive che senz’altro tolgono un po’ di anima e personalità.
Con chi ti piacerebbe collaborare o duettare?
Mi piacerebbe fare un featuring con Sting e Sakamoto. Chissà…
Roberto Puntato