Il film diretto da Gianni Costantino (Ravanello pallido) e scritto dal giovane comico di Colorado arriva al cinema dal 3 ottobre con Medusa
Tuttapposto è il ritratto allegorico di un Paese che ha dimenticato cos’è la meritocrazia, ma anche il racconto di un tentativo di rivoluzione, quella contro il sistema baronale che domina le università italiane.
Girato in un’immaginaria Borbona Sicula, in realtà fra Acireale e Catania, il film, diretto da Gianni Costantino e scritto dal giovane e talentuoso Roberto Lipari, con Ignazio Rosato, Paolo Pintacuda, Roberto Anelli e il regista, si concentra su un ateneo in cui tutti i docenti sono parenti fra loro e con a capo un rettore, Luca Zingaretti, che è il prototipo del malcostume italiano.
Suo figlio, interpretato dallo stesso Lipari, dopo aver approfittato per anni delle raccomandazioni del padre, decide, per amore, di ribellarsi. Così, insieme a un gruppo di colleghi, inventa un’app per smartphone che giudica i professori e li costringe, per la prima volta, a fare le cose come si deve.
Grandi sostenitori del film e del talento di Lipari, che si è fatto le ossa con Colorado e una fitta attività di video-web satirici, sono Ficarra e Picone, che ancora una volta dimostrano di vederci lungo, promuovendo una commedia amara e intelligente come il loro ultimo successo L’ora legale.
Era da tempo, infatti, che non vedevamo un film così acuto e ben scritto, così ricco di intuizioni e dialoghi brillanti, con tempi comici perfetti e un cast splendidamente assortito tra volti nuovi e ottimi caratteristi del nostro cinema (Ninni Bruschetta, Sergio Friscia, Paolo Sassanelli, Silvana Fallisi).
L’ambientazione siciliana potrebbe in realtà essere spostata in un qualunque ateneo del nostro Paese, come dimostrano i numerosi scandali scoppiati un po’ ovunque. “Ci siamo tristemente abituati al concetto di baronato – dice Roberto Lipari – al fatto che “tanto non cambia mai niente”. In questo film ho voluto dimostrare invece che le rivoluzioni non sempre falliscono e che, perché no, è bello sognare. Le idee più forti nascono dai mal di pancia, servono a liberarci ridendo, proprio come una seduta psichiatrica“.
Tuttapposto è un film fresco, divertentissimo, dal ritmo perfetto e dai personaggi irresistibili: la dimostrazione che, quando l’idea è buona, il cinema italiano è ancora capace di lasciare il segno e farsi specchio dei costumi, delle credenze e del clima culturale di un’epoca.
Roberto Puntato