È uscito il nuovo disco del giovane cantautore milanese
Simone Frulio, classe 1997, da bambino scriveva poesie, ma oggi è un giovane cantautore con all’attivo esperienze importanti, da Io Canto di Gerry Scotti (tre edizioni) a X Factor 7 nella squadra di Simona Ventura con i Freeboys.
Prossimo alla laurea, Simone Frulio è uscito con Battito di mano, il nuovo disco, preceduto da un singolo il 15 ottobre.
<<La realtà in cui viviamo è fatta anche di persone che dal nulla ci abbandonano e ci lasciano soli. Spesso sono persone che noi abbiamo amato davvero e che hanno solo finto di amarci>> è quello che ci ha detto Simone, un ragazzo solare che divide la propria giornata tra lo studio e la musica.
Simone Frulio il tempo libero lo trascorre tra famiglia, alla quale è molto legato, ed amici. L’amicizia è un tema a lui molto caro e di cui ha scritto più volte, mettendo a nudo i propri sentimenti con la sincerità e la “crudezza” tipica del suo tempo.
Realtà è un brano molto intimo e diretto. Vuoi parlarcene?
E’ un brano scritto e musicato da me. Nasce da un momento difficile alla fine del Liceo quando due amici a cui ero molto legato sono spariti all’improvviso. Un momento di rabbia e di profonda delusione che ha segnato un grosso cambiamento, ma in nessun modo il prendere strade diverse dovrebbe farci dimenticare un amico vero. Ho scritto di getto questo brano per dire cosa avevo nel cuore, usando espressioni pesanti senza cambiare nulla perché ormai mi ero affezionato. Un brano che parla ancora di amicizia come nel precendente singolo “Battito di mano”, ma da un punto di vista molto diverso. Realtà è la storia di un’amicizia e del suo tradimento.
Quali sono i tuoi progetti immediati?
Ad ottobre conseguirò la laurea poi mi iscriverò al Master in “Fare TV, Gestione, Comunicazione e Sviluppo”. Nonostante stia lavorando al mio ultimo disco in uscita a novembre, voglio proseguire i miei studi. Faccio tante cose e devo ammettere che non mi pesa portare avanti Università e lavoro. Gli studi che ho scelto, essendo relativi a campi d’interesse affini alla professione che desidero fare, mi danno ulteriori motivazioni.
Quale opinione hai sul mondo musicale contemporaneo?
Va tutto molto veloce, non si può sbagliare e difficilmente si concede tempo per fare percorsi di crescita. Ogni giorno ci sono tantissime uscite discografiche: una “mischia” dove è davvero complicato trovare il proprio spazio. I Talent, che peraltro io ho fatto, insieme alle etichette discografiche manovrano una grande fetta del mercato a volte “bruciando” artisti che, spenti i riflettori, spariscono nel nulla. Ascolto davvero di tutto ma è il testo con i suoi contenuti a catturare la mia attenzione. Oggi, credo sia di vitale importanza essere affiancati dalle persone giuste. L’incontro con Paolo Paltrinieri ha rappresentato per me una svolta importante perchè mi sono sentito compreso e apprezzato ed è subito scattata una bella sintonia e ha capito quale fosse la mia direzione, infatti il prossimo disco in uscita è il primo con lui.
Cantautore e studente modello, trovi il tempo per andare ai concerti? Quali?
Tanti, troppi. Alle volte, dello stesso artista vado anche a tre concerti di fila. Per cominciare, non mi perdo i concerti di Laura Pausini che è stata e rimane il mio primo amore. Ultimo, che mi affascina per come scrive, pur essendo molto giovane, penso sia al di sopra della media e mi piace davvero molto. Adoro i Coldplay e il loro concerto a San Siro è stato il più bello in assoluto. Mi piacciono anche Giorgia e Marco Mengoni. Non appena ne ho l’occasione, vado comunque a qualunque concerto. Sono sempre molto curioso e mi piace osservare chi fa musica. Credo si possa sempre imparare qualcosa.
Prendi mai in considerazione l’idea di una collaborazione?
Sì, certamente: un’idea c’è già! Sono molto legato a Benedetta Caretta che incontrai ai tempi di “Io Canto” con Gerry Scotti. Lei ha una voce pazzesca e come me scrive molti dei suoi testi. Con Benedetta c’è intesa e stiamo cercando a tal proposito di “fare progetti”. Sono curioso e mi piace mettermi alla prova, per cui a priori non escludo la possibilità di collaborare con altri.
Roberto Puntato