Rabbioso, tesissimo e incisivo, il film di Rodrigo Sorogoyen, vincitore di 7 Premi Goya, arriva al cinema il 5 settembre con Movies Inspired
Con Il Regno, Rodrigo Sorogoyen e la sua co-sceneggiatrice Isabel Peña realizzano un potentissimo thriller sulla deriva di un uomo politico abbandonato dal sistema e intenzionato in tutti i modi a non affondare.
Un tour de force visivo ed emotivo, ma anche un lucido e impietoso spaccato sulla Spagna contemporanea attraverso le forme del cinema di genere.
Manuel López Vidal (Antonio de la Torre), influente vicesegretario regionale che sta per fare il grande salto nella politica nazionale, è coinvolto in uno scandalo che travolge lui e il suo partito. Vengono, infatti, pubblicate delle intercettazioni che rivelano un suo coinvolgimento in un giro di corruzione, di cui sembra essere il regista. I suoi compagni di squadra decidono di scaricargli tutta la colpa per uscirne incolumi, ma l’uomo non ci sta.
Sorogoyen è bravissimo nel conferire alla lotta per la sopravvivenza del protagonista una veste stilistica e narrativa che rimanda ai migliori esempi del genere, immergendo lo spettatore nelle sue ansie e nelle sue paure.
Costruisce, così, un’opera che si fa sempre più tesa con il precipitare degli eventi, scandita dalla mobilità della macchina da presa, dagli abili piani sequenza, dall’instancabile musica elettronica e dall’accuratissimo montaggio.
Tanto appassionante quanto rabbioso e feroce, Il Regno infiamma le coscienze col suo ritmo convulso, svelando trame di potere e di partito che di certo non appartengono solo alla politica spagnola.
Col suo incisivo apologo morale, Sorogoyen evidenzia la sostanziale immobilità di un sistema dove la corruzione è politica e la politica è corruzione; un sistema che, proprio come il protagonista Manuel, è pronto a cadere e a rialzarsi incurante delle proprie responsabilità.
Viscerale e superlativa l’interpretazione di Antonio de la Torre, che si conferma il miglior attore spagnolo in circolazione.
Roberto Puntato