Una delicata riflessione sul rapporto madre-figlia e sul mestiere d’attrice al centro dell’ultimo film del cineasta giapponese, il primo girato al di fuori del suo Paese
Le verità (La vérité), diretto da Kore-eda Hirokazu (Un affare di famiglia; The Third Murder; Like Father, Like Son) e interpretato da Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke e Ludivine Sagnier, è stato il film di apertura, in Concorso, della 76ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2019).
Le riprese del film, il primo realizzato dal regista al di fuori del Giappone, si sono svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane.
La vérité racconta ancora una volta una piccola storia di famiglia che si sviluppa in una casa. È all’interno di questo microcosmo che si sviluppano le vicende dei tre personaggi, tra menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni.
“Per il primo film realizzato al di fuori del suo Paese – ha dichiarato il direttore della Mostra Alberto Barbera – Kore-eda ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese. L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento, e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, ha dato vita a una poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice“.
La vérité, proiettato in prima mondiale al Lido di Venezia, sarà distribuito in Italia dal 10 ottobre da BIM.
Sinossi
Fabienne (Catherine Deneuve) è una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati.
Kore-eda Hirokazu
“All’inizio questo film avrebbe dovuto essere una pièce teatrale e svolgersi tutto all’interno di un camerino; solo in seguito ho pensato di girare in Francia con attrici che rappresentassero la storia della cinematografia francese. Ho così apportato diversi cambiamenti alla sceneggiatura, sviluppando un complesso rapporto madre/figlia e una riflessione sul ruolo dell’attrice. Ci ho tenuto che tra le due protagoniste si creasse subito un forte rapporto di fiducia. La famiglia si muove, si evolve, si regge su legami delicatissimi, fatti di verità e menzogne. Le protagoniste del mio film sono due donne che la verità non se la son mai detta fino in fondo, il cui legame di amore è ferito da egoismi, rancori e risentimenti”.
Catherine Deneuve
“Fabienne è un personaggio molto lontano da me, eppure nell’interpretarlo ho cercato di metterci diversi aspetti che mi appartengono. Per un’attrice è sempre una bella sfida confrontarsi con ruoli così. Mi ha divertito molto interpretare un’attrice e al contempo una mamma: due caratteri diversissimi, che spesso fanno a botte. E’ la prima volta che ho avuto il piacere di lavorare con Juliette Binoche, un’attrice che ammiro moltissimo. Di Kore-eda, poi, penso sia un regista straordinario e nonostante l’impossibilità di comunicare direttamente, ma solo attraverso un traduttore, siamo riusciti nella non facile impresa di disegnare un personaggio così sfaccettato”.
Juliette Binoche
“Per me girare con Catherine Deneuve è stata la realizzazione di un sogno: è da sempre una delle attrici che amo di più. E poi che dire di Kore-eda? E’ da 14 anni che inseguo il desiderio di girare un film con lui e finalmente ci sono riuscita. Ammiro molto la sua delicatezza nel raccontare le complesse dinamiche all’interno del nucleo familiare”.
Alberto Leali