Intervista all’attore Gianclaudio Caretta, nel cast del nuovo film di Claudio Insegno accanto a Franco Nero
È uno degli attori del momento, Gianclaudio Caretta. Nonostante la sua giovane età, ha già un curriculum di tutto rispetto e in questi giorni è al cinema con il suo nuovo film intitolato “Ed è subito sera”, diretto da Claudio Insegno e che lo vede recitare accanto a Franco Nero.
Gianclaudio, perché il pubblico dovrebbe andare al cinema a vedere “Ed è subito sera”?
Perché questo è un film che a differenza di tanti altri di genere simile, mostra il punto di vista dei “buoni”, racconta la quotidianità di una famiglia normale, come se fossero i nostri vicini di casa, che ad un tratto, senza responsabilità alcuna, si ritroveranno a piangere un figlio innocente ucciso dalla camorra per scambio di persona. Credo sia un film sensibilizzante, tanti avvenimenti della vita gli ignoriamo completamente perché ci danno l’impressione che non possano capitare proprio a noi, ma non è così “Come sarebbe se ammazzassero tuo fratello innocente, in un bar qualunque di un normale martedì pomeriggio?”
Cosa ti ha lasciato, dentro, questo film?
L’opportunità di sentirmi più umano, l’opportunità di conoscere personalmente una famiglia come questa di Dario Scherillo, guardare gli occhi dei suoi fratelli e sua madre, immedesimarmi, capire cosa possano provare e ringraziare Dio per la vita semplice e normale che invece hanno tante persone come me.
Com’è stato recitare accanto a un mostro sacro come Franco Nero?
Si impara, sempre. Cerco spesso di “rubare” qualcosa da tutti, in particolare, chi ha così tanta esperienza come Franco, ha molto da cui attingere. L’osservavo, spesso in silenzio, fondamentalmente sono anche un briciolo timido. L’osservavo quando facevamo le prove costumi, quando eravamo al trucco, quando ripetevamo le nostre scene, quando mangiavamo, quando interagiva con l’ambiente. Ho capito diverse cose e pian piano, provo ad aggiungere tutto al mio bagaglio, cercando di comporre sempre meglio la mia personalità.
Cinema, teatro e televisione: come vorresti proseguisse il tuo percorso in questi ambiti?
Così, sparo la mia tripletta dei sogni: sto lavorando duramente affinché possa riuscire a fare un film, una serie tv e uno spettacolo all’anno.
La tua bellezza, quanto pensi possa esserti stata d’aiuto durante il tuo percorso?
Il 35% delle volte, ma solo dopo aver già convinto aprendo bocca.
Oggi, a livello professionale, quali sono i tuoi modelli di riferimento?
Forse la domanda presumeva dei nomi della Film Industry, ma i miei modelli di riferimento professionale, coloro dai quali attingo per fare il massimo nella mia vita e nella mia carriera sono: “Mio padre, il mio coach, il mio agente, mio zio, il mio astrologo”.
Alberto Leali