Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale, ma Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) vive adesso nella sua casetta sui monti con Janis (Sarah Felberbaum) e la piccola Guevara (Roberta Volponi). Se, però, lui è pianamente soddisfatto della sua nuova vita, Janis è sempre più insofferente. Così, richiamata al Quirinale nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione di un nuovo complicato governo, la donna lascia il marito e torna a Roma con Guevara. Peppino non ha scelta: tornare alla politica e provare a cambiare il Paese per riconquistare colei che ama.
Dopo sei anni dal film di Riccardo Milani, tocca ai giovani Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, già distintasi per il brillante Metti la nonna in freezer, mettere in scena il sequel di uno dei maggiori successi cinematografici degli ultimi anni.
Il risultato è un film ancora più riuscito del precedente, capace di esplorare l’attualità sociale e politica italiana senza mai perdere di vista il fine principale: divertire.
Bentornato Presidente è una satira aguzza e frizzante, in cui la politica è ancora più caratterizzata e somigliante a quella vera. Sinistra, destra, tasse, populismo, politici fantocci, ossessione dei social, proposte di legge inutili: si ride di tutto nel film di Fontana e Stasi, ma senza traccia di moralismo.
Bentornato Presidente è rivolto a chi è stanco del clima di odio e lotte sterili che caratterizza l’attuale politica italiana e invita a cercare ciò che in un Paese unisce anziché divide, proprio come nel bel discorso finale di Peppino. Ancora una volta politico per caso, ma pronto a rimboccarsi le maniche per il bene dell’Italia, sposando un’onestà che profuma di utopia.
E’ lui, l’unico personaggio non riconoscibile nell’attualità, anche l’unico positivo del film, quello capace di vedere ciò che gli accade intorno e di cercare una soluzione, che magari è più semplice di quanto sembra (occhio però a non scappare ai titoli di coda!).
Claudio Bisio si conferma perfetto in uno dei suoi ruoli migliori, ma ad accompagnarlo c’è un nutrito e validissimo gruppo di interpreti: Sarah Felberbaum (che prende il posto di Kasia Smutniak), Paolo Calabresi, Guglielmo Poggi, Pietro Sermonti, Antonio Milo, Antonio Petrocelli, Franco Ravera, Marco Ripoldi… Tutti sono in grado di caratterizzare al meglio dei personaggi scritti con ispirata abilità: buffoneschi, esilaranti, smarriti, ma soprattutto umani.
Le belle intuizioni della sceneggiatura di Fabio Bonifacci e la regia dinamica e accattivante di Fontana e Stasi fanno di Bentornato Presidente un film felice, riuscito, raro. Finalmente una bella vittoria per il cinema italiano. Al cinema dal 28 marzo con Vision Distribution.
Alberto Leali