Un programma originale in quattro puntate che ci mostra per la prima volta Roberto Bolle a riflettori spenti, immerso nel silenzio della notte nelle strade di grandi città, dove incontra insigni scrittori con i quali ritrae paesaggi esteriori e interiori
Prodotto per Sky Arte da BALLANDI ARTS e ARTEDANZA, Roberto Bolle – Questa notte mi ha aperto gli occhi è un documentario in quattro puntate, in onda in prima serata ogni sabato a partire dal 16 marzo su Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky).
Roberto Bolle, sua è l’idea del format, si mostra qui in una versione completamente inedita e porta lo spettatore nel ventre dei grandi teatri delle città in cui si esibisce – Londra, New York, Tokyo e Milano – raccontando tutto quello che non sta sotto i riflettori. Prove, pause, riflessioni, racconti, sorrisi e dolori, suoi e dei grandi artisti con cui collabora, da Alessandra Ferri a Zenaida Yanowsky, da Darcey Bussell a Mizuka Ueno fino a Svetlana Zakharova.
È la notte il momento centrale di questi racconti. Dopo lo spettacolo, Bolle passeggia per le strade delle metropoli che pochi minuti prima lo hanno acclamato, si immerge nella loro vita, osserva riflette, prende tempo per sé.
In questa atmosfera intima, l’Étoile incontra uno scrittore di fama che vive o ha vissuto in quella città per ogni puntata: Jonathan Coe per Londra, David Pearce per Tokyo, Michele Serra a Milano e Roberto Saviano a New York. Un’occasione unica per parlare di dove si trovano, scoprire storie e segreti, ma anche per raccontare e raccontarsi, mettere a confronto percorsi diversi e paralleli, vite dedicate all’arte.
Roberto Bolle – Questa notte mi ha aperto gli occhi è una produzione Ballandi Arts e Artedanza per Sky Arte. Un programma di Roberto Bolle, Pamela Maffioli, Roberto Pisoni, Mario Paloschi, Marco Pisoni. Scritto da Marco Pisoni e Chiara Baffa. La regia è di Michele Cadei. Produttore esecutivo Ognjen Dizdarevic.
SINOSSI DELLE PUNTATE
PRIMO EPISODIO: LONDRA
La puntata inizia con Roberto Bolle che si riscalda prima delle prove di Margherita e Armando con Zenaida Yanowsky. Durante il riscaldamento e le prove la voce fuori campo di Roberto racconterà al pubblico il suo allenamento quotidiano e come la sua curiosità lo abbia spinto a scoprire nuove cose nell’unico tempo libero che gli resta: la sera e la notte. L’episodio è incentrato su due grandi temi: come e quando qualcuno decide di dedicare la propria vita all’arte, momenti cruciali nella vita di un artista, e le relazioni tra le arti, in particolare fra quelle che hanno a che fare con la musica. Dopo la passeggiata incontra l’ospite della puntata: Jonathan Coe.
Roberto gli chiede come e quando ha cominciato a scrivere e qual è stato il momento chiave che ha lanciato la sua carriera. In seguito i due parlano di come il lavoro di entrambi sia legato, anche se in modo diverso, alla musica.
Dopo aver salutato Jonathan, Roberto raggiunge una delle partner più importanti di tutta la sua carriera, colei che lo ha voluto al Royal Ballet quando aveva 23 anni: Darcey Bussell.
SECONDO EPISODIO: NEW YORK
Il secondo episodio comincia con le prove di Onegin. Riccardo Bolle introduce poi i temi della puntata: la responsabilità dell’artista nei confronti del pubblico, parlando della sua crescita personale e professionale, e l’importanza artistica dei lavori sperimentali. Roberto balla con la partner del cuore, Alessandra Ferri. Sempre insieme ad Alessandra, Roberto fa una passeggiata per le strade di New York, ricordando quando, nel 2007, venne invitato per la prima volta al Metropolitan Opera House di New York proprio da Alessandra, e il grande successo che li accolse. Quei 30 minuti di applausi, una standing ovation e le recensioni entusiastiche della stampa segnarono un cambio di passo nella carriera internazionale di Roberto.
Dopo aver salutato Alessandra Ferri, Roberto prosegue la sua passeggiata in solitudine e introduce Roberto Saviano. Insieme parlano di come le scelte di un artista possano influenzare la sua vita e quella degli altri. Roberto chiede a Saviano come la sua ricerca letteraria lo abbia condotto a quel particolare tipo di arte che riesce ad essere popolare e sperimentale allo stesso tempo, e spiegherà come lui stesso abbia provato a ottenere lo stesso risultato nella danza.
TERZO EPISODIO: TOKYO
Il terzo episodio comincia con le prove di Roberto Bolle per L’Arlésienne al Tokyo Bunka Kaikan. Lo vediamo allenarsi con il corpo di ballo del Tokyo Ballet e poi insieme a Mizuka Ueno, con la quale Roberto ha danzato a Mosca nel 2015. Con Mizuka Roberto parla dell’impatto della danza nelle loro vite, spiegando come li ha cambiati.
Salutata la ballerina, Roberto fa una passeggiata per le strade di Tokyo, ricordando le passate esibizioni di “Roberto Bolle and Friends”, il suo celeberrimo Gala, e le stravaganti e insolite location che rendono questo spettacolo ancora più unico. Roberto parla delle sue performance in luoghi iconici.
È il momento dell’incontro con lo scrittore che questa volta è David Peace. La loro conversazione si centrerà su un tema in particolare: abbattere i limiti della comprensione e dell’interpretazione dell’arte e portarla al di là dei confini nazionali per trasmetterla in modo globale e interculturale. I due parleranno di danza e letteratura. La danza è una forma d’arte che è stata a lungo considerata elitaria, ma il desiderio di Roberto è di renderla accessibile e fruibile a tutti i tipi di pubblico, mentre la letteratura sta gradualmente perdendo lettori, e Roberto è interessato a capire come l’interesse per la lettura possa essere rivitalizzato e mantenuto.
QUARTO EPISODIO: MILANO
Il quarto episodio inizia con le prove di Roberto Bolle per La dama delle camelie al Teatro alla Scala di Milano. Dopo gli allenamenti, Roberto prova un passo a due con Svetlana Zakharova, una delle sue partner preferite, Etoile del Teatro Bol’šoj di Mosca. I due riflettono insieme sull’impatto che la danza ha avuto nelle loro vite, spiegando come li ha cambiati e formati come persone.
Roberto passeggia di notte per la città, prima di incontrare Michele Serra, giornalista e scrittore che conosce Milano profondamente. È tempo di bilanci, di ripensare al passato e guardare al futuro, a come i cambiamenti influiscano sull’arte e sul racconto. Tradizione e contemporaneità, nelle sale del Teatro alla Scala.
Salutato l’autore, Roberto si allontana a piedi, sotto la pioggia, da quella che è la sua seconda casa.