Due anni dopo gli avvenimenti di Auguri per la tua morte, la vita di Tree (Jessica Rothe) sembra svolgersi serenamente e soprattutto secondo una normale logica temporale. Un giorno, però, la ragazza si trova imprigionata nuovamente nel loop temporale del primo film, rivivendo, pur con diverse varianti, la giornata del suo compleanno, perseguitata dal killer mascherato di cui pensava di essersi sbarazzata. Stavolta, però, anche gli amici della protagonista sono in pericolo, anche loro preda dell’assassino e destinati a morire per sempre. A Tree non resterà altra scelta che scoprire l’identità del nuovo carnefice, per uscire dal loop e salvare la pelle dei suoi amici. La soluzione dell’enigma sarà molto più complessa del previsto.
L’idea vincente di Auguri per la tua morte è stata quella di abbinare la formula del loop temporale alla Ricomincio da capo con le dinamiche da teen-slasher e un’ironia spesso irresistibile: il risultato è stato un horror fresco, divertente e spiazzante, che si è rivelato un successo al botteghino.
Arriva quindi, a distanza di due anni, l’immancabile sequel, diretto nuovamente da Christopher Landon e prodotto dalla Blumhouse, che però sceglie, a ragione, di prendere una direzione ben diversa rispetto al primo film.
Landon, infatti, ripropone solo in parte la formula del primo capitolo, riducendo l’horror al minimo e optando piuttosto per una gustosissima mescolanza di comicità e fantascienza (multiverso, meccanica quantistica, ecc.)
La libertà narrativa è, infatti, ciò che più colpisce in questo secondo capitolo, capace di ottenere il massimo lavorando su stilemi ampiamente sfruttati e di combinare con impavida abilità i generi più diversi.
Il risultato è forse ancor più sorprendente del primo film, in quanto il plot si fa molto più arzigogolato ed ingegnoso, non perdendo in alcun modo la freschezza e la leggerezza che avevano caratterizzato il predecessore. Oltre al film di Harold Raims, l’ispirazione, subito dichiarata e omaggiata, ma anche rielaborata a seconda delle necessità, è soprattutto la saga di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis.
Ma non è finita qui, perché questo seguito riunisce il cast (giovane, affiatato e al completo) del primo film, ampliando lo spazio in cui si muovono i loro personaggi e rivisitandone, se non capovolgendone, i rapporti.
La stessa protagonista, interpretata da una perfetta Jessica Rothe, è un personaggio molto più sfaccettato rispetto al primo film (i tempi della reginetta del college spocchiosa e superficiale sono ormai lontani), grazie al ruolo fondamentale attribuito al suo legame con la madre ritrovata (c’è persino un momento preparate i fazzoletti!).
Nonostante l’eccessivo accumulo di finali (inclusa una scena post-credits), Ancora auguri per la tua morte è un davvero un lavoro ben fatto, capace di regalare tensione, risate, sentimenti e perfino qualche buono spunto di riflessione. Finalmente un film di intrattenimento che ha anche qualcosa da dire. Al cinema dal 28 febbraio distribuito da Universal Pictures.
Alberto Leali