Prodotto da Eliseo Fiction in collaborazione con Rai Fiction, Io sono Mia è l’atteso biopic su una delle voci femminili più intense ed espressive della musica leggera italiana.
Tra le protagoniste assolute del panorama musicale degli anni Settanta, Mia Martini subisce un tragico stop nella decade a seguire, a causa delle maldicenze di un mondo discografico volgare ed invidioso, per poi tornare alla ribalta grazie alla sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo con la bellissima Almeno Tu nell’Universo, scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, e vincitrice del Premio della Critica.
Io sono Mia si apre proprio con quel Sanremo nel 1989, con Mimì che percorre quasi intimorita i corridoi che portano al palco del Teatro Ariston, al suo rientro sulle scene dopo anni di abbandono.
Attraverso un’intervista alla cantante da parte della giornalista Sandra (Lucia Mascino), che in realtà a Sanremo è venuta per incontrare Ray Charles, il film di Riccardo Donna precede per flashback, ripercorrendo gli episodi salienti della vita di Mimì.
L’infanzia nel maceratese, con la passione per il canto ostacolata duramente da suo padre, il trasferimento a Roma in cerca di fortuna con l’immancabile bombetta in testa e le scorribande in compagnia della sorella Loredana (Dajana Roncione) e di Renato Zero (l’Anthony interpretato da Daniele Mariani), il jazz e l’incontro al Piper di Viareggio con il produttore discografico e talent scout Alberigo Crocetta (Antonio Gerardi), i primi successi con la Dischi Ricordi, l’alchimia musicale con Franco Califano (Edoardo Pesce), una storia d’amore contrastata e che la travolge (con il personaggio immaginario interpretato da Maurizio Lastrico, ma in cui è possibile ritrovare Ivano Fossati). E ancora, la sua prima indimenticabile partecipazione a Sanremo dell’82 con E non finisce il cielo, l’ostracismo di radio, tv e addetti ai lavori per il suo “portare sfiga”, il ritiro dalle scene e i piccoli concerti di provincia, fino al suo glorioso ritorno al Festival della Canzone Italiana.
Riccardo Donna si avvicina con discrezione e delicatezza al personaggio, sfruttando la sensibile e misurata interpretazione di Serena Rossi, che cerca di afferrare l’anima del personaggio senza appoggiarsi, fortunatamente, a una pericolosa imitazione.
L’attrice napoletana si cala con vigore nei molti volti di Mia, che rappresentano stadi fondamentali del suo percorso artistico e privato, aiutata dagli ottimi costumi di Enrica Barbano e dal trucco e parrucco di Enzo Lamparelli e Sergio Gennari.
Io sono Mia è un film che punta più alle emozioni e ai sentimenti che alla fedeltà della biografia, per far rivivere la complessa interiorità di una donna e un’artista, il cui ricordo resta vivido e potente in tutti coloro che l’hanno amata.
Rigorosa è invece la ricostruzione d’epoca: la Roma e la Milano degli anni ’70 ed 80, il microcosmo sanremese, le locandine e le copertine dei dischi, i continui cambi di look, gli arredi degli interni, i servizi fotografici e le sale d’incisione.
Ottimo, soprattutto, è il lavoro sulle musiche: Mattia Donna, figlio del regista, ha arrangiato, suonato e inciso con La Femme Piége tutti i brani dal 69 all’89, usando solo apparecchiature analogiche, proprio come quegli anni.
Presentato in anteprima sul grande schermo il 14, 15, 16 gennaio grazie a Nexo Digital, Io sono Mia andrà in onda il 12 febbraio su Rai1 e on line su RaiPlay. Una preziosissima occasione per restituire nome e memoria a una delle più grandi artiste della nostra musica.
Alberto Leali