Nelle sale italiane da giovedì 17 gennaio distribuito da Eagle Pictures, Mia e il leone bianco racconta la straordinaria amicizia fra una bambina e il leone cresciuto insieme a lei nei tre anni di lavorazione del film. Ce lo racconta il regista Gilles de Maistre
Mia è solo una bambina quando stringe una straordinaria amicizia con Charlie, un leoncino bianco nato nell’allevamento di felini dei genitori in Sudafrica. Per anni i due crescono insieme e condividono ogni cosa. Ormai quattordicenne, Mia scopre che il suo incredibile legame con Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, potrebbe finire da un momento all’altro.
Una produzione ambiziosa durata tre anni, in cui la giovane Mia (Daniah De Villiers) e il cucciolo di leone crescono insieme di fronte alla macchina da presa. Una storia potente, coinvolgente, emozionante, adatta sia per le famiglie (non a caso è tagliata a misura di bambino) che per coloro che amano la natura e i suoi straordinari abitanti.
Mia e il leone bianco è stato interamente girato dal vero, senza alcun ricorso al CGI, in Sud Africa, presso la “Welgedacht Reserve” a 40 chilometri da Pretoria, sotto la supervisione di Kevin Richardson, zoologo esperto di leoni, noto anche come “L’uomo che sussurrava ai leoni”.
Durante l’intero processo di produzione, Richardson ha monitorato l’interazione tra i leoni e i bambini, assicurandosi che entrambe le parti fossero trattate con rispetto e in totale sicurezza. Dopo la produzione del film, i sei leoni sono rimasti insieme e vivono oggi nella riserva di Kevin Richardson, grazie a un fondo creato dal team di produzione.
Vi presentiamo di seguito la nostra intervista al regista francese Gilles de Maistre (Il primo respiro), incontrato in occasione della tredicesima Festa del Cinema di Roma, dove il film è stato presentato in anteprima.
Alberto Leali