Una coppia in ristrettezze economiche, un giovane romano e una studentessa spagnola in Erasmus, decide di girare dei video porno amatoriali da mettere in rete per pagare l’affitto di casa e continuare a vivere insieme. Ciò che però inizia come un gioco, sfugge ben presto di mano.
Premiato al RIFF – Rome Independent Film Festival 2016, Sex Cowboys, scritto e diretto da Adriano Giotti, approda finalmente nelle sale italiane, dopo essere stato distribuito all’estero e selezionato in vari festival internazionali.
Dopo un notevole numero di videoclip e corti, il debutto nel lungometraggio di Giotti è un cinema fatto di gemiti e corpi, che trasuda energia, passione e vitalità, senza paura di mostrare il sesso esplicitamente.
Il fine di Sex Cowboys è, però, soprattutto quello di raccontare l’amore, quello di un ragazzo e una ragazza che si nutrono l’uno dell’altra attraverso continui e spontanei rapporti sessuali. Non sappiamo nulla sul loro passato, persino il loro primo incontro è appena abbozzato tramite un fugace flashback; la macchina da presa si concentra sui loro corpi indomiti, che si alimentano di un piacere gioioso e vitale, che in fondo è tutto ciò che posseggono.
Un piacere che si trasformerà, però, in una fredda merce di scambio, mettendo in crisi l’affiatamento che ha reso da subito prezioso il loro rapporto. L’esibizionismo sessuale, partito come un gioco, diventa infatti snaturamento emotivo, e la stanza di quel confuso appartamento della Capitale in cui si consumava il loro amore diventa una trappola mortifera, dalle cui finestre passano solo sporadici raggi di sole.
https://www.youtube.com/watch?v=8YqSZs31EM8
Sex Cowboys diviene, così, anche il ritratto del vuoto di una generazione, quella che non ha più diritto di avere dei sogni e di credere nel futuro. Ma attenzione, non c’è alcun maledettismo modaiolo, alcuna tragicità, alcuna morale rassicurante nell’opera di Adriano Giotti; ciò che affiora è semmai la speranza nell’autenticità dell’amore, unica ancora di salvezza in un mondo grigio e indifferente.
I limiti del budget non impediscono a Giotti di sfruttare al massimo, e al meglio, l’essenzialità dei mezzi a disposizione, aiutato soprattutto dalla generosità e dalla sorprendente sintonia dei due interpreti principali, Nataly Beck’s e Francesco Maccarinelli.
L’immediatezza dello sguardo è conferita dal nervosismo ravvicinato della camera a mano, mentre la libertà espressiva e uno sguardo autoriale fuori dalle convenzioni rendono il film coraggioso, scomodo, ribelle.
Sex Cowboys appartiene infatti a quel cinema fieramente indipendente, di cui il panorama italiano ha davvero bisogno; è quasi un atto di protesta a un panorama filmico ammansito e fittizio, che non ha più l’audacia né la voglia di rischiare.
Prodotto da Giampietro Preziosa e Marco Simon Puccioni per InthelFilm, il film sarà dal 17 al 20 gennaio al Cinema Aquila di Roma, per poi raggiungere Milano, Genova, Torino, Bologna e altre città italiane, con incontri con il regista ed il cast.
Roberto Puntato