Dal 18 al 28 dicembre, all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia va in scena Il Laboratorio della Vagina, scritto, diretto e interpretato da Patrizia Schiavo. Uno spettacolo capace di coniugare irriverenza, comicità e denuncia
Da martedì 18 a domenica 28 dicembre 2018, all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia va in scena Il Laboratorio della Vagina, scritto, diretto ed interpretato da Patrizia Schiavo.
“Capace di coniugare irriverenza, comicità e denuncia, oscillando tra il serio e il faceto, il goliardico e la polemica. Una farsa giocosa e j’accuse, dove la vagina diventa simbolo dell’immaginario maschilista e patriarcale, oggetto di desiderio, di ironie e mistificazioni, ma anche arma di rivoluzione, strumento per la presa di coscienza della donna e del suo potere.”
Lo spettacolo comprende un frammento tratto da “Il rumore della notte” di Marco Palladini e ha come protagoniste Teresa Arena, Anna Maria Bruni, Marianna Ferrazzano, Silvia Grassi, Carmen Matteucci, Sarah Nicolucci e altre quattro attrici, che irrompendo con “urgenza” dalla platea, si alterneranno sera per sera con storie diverse, atte a destabilizzare e modificare la struttura dello spettacolo: Lucia Bianchi (il triangolo) Serena Borelli (Il marito gay) Donatella Cherry (La frigida) e Elodie Serra (Sesso pubblico).
In compagnia di un primitivo idolo femminile, la Grande Madre, tra il talk show, la terapia di gruppo e la denuncia sociale, la conduttrice/sacerdotessa/sessuologa “Schiavo” accompagna sette donne in un percorso rivolto alla liberazione dai tabù, dai luoghi comuni, dall’ignoranza, dalle inibizioni, dalle paure e dal senso di vergogna.
Il laboratorio della vagina è un viaggio collettivo in cui le pazienti (e di riflesso gli spettatori), imparano a raccontarsi, a conoscere il proprio corpo, a vivere appieno la propria sessualità. I tabù sdoganati senza pudori né pedanteria assolvono una funzione liberatoria, terapeutica. La vagina, emblema di femminilità, forza, maternità, ma anche motivo di incomprensione, sottomissione, emarginazione e violenza.
Storie ironiche, incredibili e drammatiche, dal primo ciclo alla prima volta, dalle richieste erotiche più impensabili, al posto più strano in cui l’abbiamo fatto. E poi l’orgasmo, i maniaci nei parchi e gli stupri. Diversi gli aspetti indagati, da quelli piccanti a quelli dolorosi, in un’escalation che conduce gli spettatori dal divertimento alla violenza subita dalle donne bosniache, gli stupri di massa e la pulizia etnica.
Un NO allo stupro, alla violenza, alla mutilazione, all’infibulazione e un SI alla riscoperta del proprio essere, della femminilità, del sesso, della dignità e del rispetto. Un messaggio di denuncia, un grido per vincere l’indifferenza. “Invece di nasconderci dietro al velo e al burqa, noi ce la guardiamo!”.
Zerkalo Spettacolo