Il passato che riemerge con i suoi ricordi e i suoi segreti è ormai un topos del cinema di Asghar Farhadi, che torna a girare in Europa, in Spagna precisamente, dopo la felice parentesi francese de Il passato.
Al centro di Tutti lo sanno, c’è ancora una “famiglia allargata”, ma stavolta afflitta più che mai da non detti, sensi di colpa, risentimenti e ipocrisia. E’ con un matrimonio, in un piccolo paese spagnolo, che prende il via il nuovo lavoro del regista iraniano: Laura (Penélope Cruz) torna dall’Argentina insieme ai due figli per le nozze di sua sorella minore, lasciando a casa il marito Alejandro (Ricardo Darín). Durante i lieti festeggiamenti, la corrente va via e poco dopo la donna scopre che la figlia sedicenne Irene è sparita. Chiede, così, aiuto a Paco (Javier Bardem), sua ex fiamma in gioventù, ma ben presto riceve un messaggio sul cellulare che rivela che la ragazza è stata rapita. Per liberarla bisognerà pagare un cospicuo riscatto e non avvertire la polizia. Cosa si nasconde dietro questo evento scioccante e misterioso?
Come sempre in Farhadi, la trama gialla è un pretesto per scavare nella psicologia dei personaggi e svelarne ombre, incertezze e rancori, con la differenza, rispetto ad altri suoi film, che Tutti lo sanno appare particolarmente spietato nei confronti di quella borghesia che nasconde il marcio dietro la cordialità e il perbenismo.
Pur superando le due ore di durata, l’ultima fatica di Farhadi non annoia un solo minuto, ma tiene alta la tensione, imboccando e intersecando strade diverse e segnando dinamiche interpersonali che si alimentano di sospetti e gelosie. Il merito è ovviamente della solida sceneggiatura, dei bellissimi dialoghi e dell’accurato disegno dei personaggi, da sempre i punti di forza del cinema del regista iraniano.
Ma proprio perché Farhadi ci aveva abituato così bene con i film precedenti, le aspettative per Tutti lo sanno erano davvero alte. Pur brillando per intelligenza, abilità di scrittura e un cast di rilievo, il film non riserva però le sorprese e gli scossoni che ci si sarebbe aspettati, specie una volta giunti all’epilogo chiarificatore.
Ciò, ovviamente, nulla toglie alla validità di un’opera costruita con abilità e sensibilità assai rare nell’attuale panorama cinematografico e che conferma il talento di Farhadi anche alle prese con un lavoro su commissione.
Film di apertura di Cannes 2018, Tutti lo sanno sarà nelle sale italiane dall’8 novembre con Lucky Red.
Alberto Leali