Tra i più importanti cantautori e produttori italiani degli ultimi venti anni, Riccardo Sinigallia viene celebrato in Backliner, il docu-film del fotografo e amico Fabio Lovino, presentato nella sezione Panorama Italia di Alice nella città
Un backliner è il tecnico che prima dei concerti si assicura che tutti gli strumenti musicali funzionino bene: una figura invisibile, eppure una risorsa indispensabile.
Il cantautore e produttore romano Riccardo Sinigallia gli ha dedicato una canzone del suo ultimo disco, che, per sua stessa ammissione, rappresenta un po’ il suo autoritratto.
L’affermato fotografo e videomaker Fabio Lovino sceglie quello stesso titolo per il suo bel documentario dedicato all’artista, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione parallela Alice nella città.
Un ritratto affettuoso e intenso, un viaggio nella sua musica e nella sua poesia, guidato dagli amici artisti e discografici che lo raccontano attraverso i loro occhi. Backliner sarà trasmesso prossimamente in esclusiva Tv su Sky Arte (canale 120 e 400).
Come si vede Riccardo Sinigallia in Backliner?
E’ un film che ho fatto quasi inconsciamente. Fabio Lovino veniva spesso ai miei concerti, così nel backstage accendeva la telecamera e riprendeva. Un giorno lo ha fatto anche durante un viaggio in treno, così abbiamo iniziato a parlare. Mi è parso pertanto tutto molto naturale. Piuttosto mi ha sconvolto rendermi conto dell’amore che i miei colleghi nutrono per me, specie perché non sempre trovo facile corrisponderlo. Ecco perché all’inizio questo ritratto mi imbarazzava molto.
Come mai ti definisci un backliner?
Mi piace stare in studio, dietro le quinte. Un po’ per mia indole, un po’ per pudore, un po’ perché penso che più che me stesso al centro vada messa la musica.
Che rapporto ti lega a Fabio Lovino?
Con Fabio siamo legati da un’amicizia venticinquennale. Questo film è stato davvero una profonda dimostrazione di stima e amicizia e ancora mi emoziono a pensarci. Ciò che più mi piace è che il suo lavoro ripercorre un ampio lasso di tempo, in cui è bello osservare i cambiamenti.
E invece che rapporto hai col cinema?
Ho sempre avuto un bel rapporto col cinema, prima guardavo fino a cinque film al giorno e giravo per i vari festival. Sono stato anche fidanzato con una produttrice! Mi piace soprattutto il cinema che si esprime ad alti livelli, quello capace di spronare lo spettatore.
Roberto Puntato