Intervista ad Alessandro Fella, l’inquieto Federico Cattaneo de Il Paradiso delle Signore 3, presto nella nuova serie Rai ideata da Ivan Cotroneo, La compagnia del cigno
Il giovane attore milanese Alessandro Fella, che ricordiamo per il ruolo di Federico Cattaneo nell’amato daily di Rai1 Il Paradiso delle Signore, ci racconta il suo percorso artistico, la nascita della passione per la recitazione, i suoi legami familiari e il nuovo progetto che lo coinvolge, la serie La compagnia del cigno, ideata da Ivan Cotroneo e scritta con Monica Rametta, presto su Rai1.
Perito informatico, laureato in scienze della comunicazione e poi attore. Deduco che la recitazione non sia stata da subito la tua scelta di vita. Come ci sei arrivato?
Dopo il diploma ho iniziato subito l’università perché avevo voglia di indipendenza, ma allo stesso tempo non volevo deludere le aspettative della mia famiglia. Grazie ad un amico sono entrato come sostituto nella compagnia “I Legnanesi”, mi incuriosii, ma non ero ancora pronto del tutto. Nel frattempo, per mantenermi, avevo messo in piedi una piccola attività, ma un giorno decisi di chiudere tutto. Mi sono diplomato a Milano al Teatro Arsenale, studiando col metodo Lecoq. Lì conobbi dei maestri di vita che mi hanno distrutto e ricostruito.
Nella tua biografia leggo che hai la passione per la chitarra. Ti diletti anche a comporre?
In realtà più che mia è una passione di mio padre. Ci ha provato in tutti i modi a farmela piacere, ma da bambino non avevo la testa per mettermi a studiare uno strumento. Strimpello qualche accordo ma mi sono ripromesso di riprenderla un giorno!
Il personaggio che interpreti ne Il paradiso delle signore è un giovane che cerca la sua strada ma viene ostacolato dai desideri dei genitori. A te è mai capitata una cosa simile?
No. Fortunatamente vengo da una famiglia molto unita e pur avendo cambiato rotta all’improvviso mi hanno sempre appoggiato. Loro sono il mio unico vero punto di riferimento. I miei genitori provengono da famiglie meridionali numerosissime che non avevano niente e che sono salite a Milano con la speranza di un cambiamento.
Nonostante questo, non hanno mai fatto mancare niente né a me né ai miei fratelli minori, fidandosi sempre di noi e delle nostre scelte. Tutto questo ha fatto crescere in me un forte senso di responsabilità che mi ha salvato dal contesto di periferia in cui sono cresciuto. Tutto quello che faccio, cerco di farlo al massimo per ringraziarli della fiducia e dei sacrifici che hanno fatto per me e i miei fratelli.
Prossimamente ti vedremo nella nuova fiction di Ivan Cotroneo La compagnia del cigno. Puoi darci qualche anticipazione sul tuo ruolo?
“La Compagnia del Cigno” è stata un bellissima esperienza. Ho iniziato dando le battute agli attori provinati, poi Ivan mi chiese di fare un provino e alla fine mi prese. Il mio ruolo ha a che fare con la vita di uno dei protagonisti (interpretato da Alessio Boni) e il nostro incontro lo metterà a dura prova. Ho avuto a che fare con grandi professionisti, a partire dal casting con Gabriella Giannattasio, che mi ha dato fiducia, fino al set dove ho trovato nel regista Ivan Cotroneo e nel direttore della fotografia Luca Bigazzi estrema umiltà e amore per il lavoro. È stato un piacere anche lavorare con Alessio Boni, bravo e disponibile, sia come attore che come uomo. Ho imparato molto da tutti loro.
Cotroneo in una recente intervista ha dichiarato: I giovani non sono sempre inerti e svogliati. Sei d’accordo?
Sono perfettamente d’accordo, ci sono un sacco di giovani che si danno da fare. Guardate, per esempio, l’arte in Italia. Purtroppo il contesto in cui viviamo non è particolarmente favorevole e se fai arte spesso vieni sminuito e non considerato, anzi non esisti. Nonostante questo, conosco moltissimi giovani attori, danzatori, cantanti e registi veramente bravi e volenterosi, che non perdono la fame e l’amore per questo lavoro. Daje tutta, continuiamo cosi! Finché c’è fame c’è speranza.
Roberto Puntato