Venezia 75: Why are we creative? di Hermann Vaske interroga i più grandi artisti e pensatori del mondo sul concetto di creatività. Fuori Concorso alle Giornate degli Autori
Why are we creative? è il bellissimo e inedito documentario di Hermann Vaske presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori della 75esima Mostra di Venezia e distribuito prossimamente nelle sale dalla preziosa I Wonder Pictures.
Si tratta di un viaggio durato 30 anni che l’infaticabile regista ha compiuto alla ricerca di una risposta apparentemente banale ma in realtà estremamente complessa, posta ad alcuni degli artisti e pensatori (oltre 50) più importanti del mondo, da Marina Abramovic a David Bowie, da Wim Wenders ad Ai Weiwei, da David Lynch al Dalai Lama, da Vivienne Westwood a Nick Cave.
Ciò che è più esaltante nel lavoro di Vaske è osservare come ogni intervistato reagisca alla fatidica domanda: alcuni infatti sembrano imbarazzati e smarriti, altri sorpresi ma felici di poter ragionare su un tema fondamentale su cui probabilmente non si erano mai interrogati.
Ci troviamo di fronte dunque a un’opera sorprendente ed intrigante, meritevole di essere presentata in uno dei festival internazionali più importanti del mondo e di essere diffusa il più possibile. Un inno alla creatività che da sempre muove il mondo.
Hermann Vaske, perché questa domanda?
“Prima di tutto tengo a precisare che sono un creativo e che mi piace esserlo. Quello che trovo interessante in riferimento alla “creatività” è la sua esperienza riflessiva e filosofica. Ho voluto cioè indurre negli intervistati degli spunti di riflessione su cosa significasse essere creativo, una domanda che può sembrare ovvia o banale, ma su cui difficilmente ci si interroga profondamente”.
E’ riuscito ad avere una definizione soddisfacente?
“Non esiste una risposa definitiva e non ci sarà mai. A questo proposito, Harman dice che è meglio ragionare che arrivare, ed è giusto che sia così. Però ho trovato un fondo comune tra le tante risposte avute in questi 30 anni. Ovvero “Io sono quello che sono”: è questa la creatività”.
Quindi mi sta dicendo che in qualche modo creatività, vanità ed estetica hanno qualcosa in comune?
“Sì, perché la creatività è molto egoista. E’ l’alter ego del convincimento, poiché in essa è intrinseca la competizione, ovvero il timore che ciò che fanno gli altri sia migliore di ciò che facciamo noi. E allo stesso tempo è vanità, perché non esiste creatore che non sia vanitoso”.
E per lei, che cos’è la creatività?
“E’ la ricerca di tutto ciò che sorprende e fa sorprendere e non deve mai finire con la curiosità. Sorprendere ed essere curiosi, secondo me, sono le chiavi di accesso per la creatività”.
Roberto Puntato