Michael (Theo James) è un giovane idealista e determinato, che riesce ad ottenere un ruolo importante alle Nazioni Unite come coordinatore del programma “Oil for Food”, che permette all’Iraq di vendere petrolio nel mercato mondiale in cambio di cibo, medicine e altre necessità indirizzate alla popolazione. Il giovane instaura un legame di stima e fiducia con il suo capo ed esperto diplomatico Pasha (Ben Kingsley), ma ben presto, grazie all’aiuto della curda Nashim (Belçim Bilgin), scopre il marcio che in realtà si nasconde dietro il programma.
Giochi di potere, ispirato all’autobiografia di Michael Soussan, è un thriller politico che racconta il più clamoroso scandalo finanziario della storia delle Nazioni Unite. A scriverlo e dirigerlo c’è Per Fly, noto per la trilogia composta da La panchina, L’eredità e Gli innocenti, che raccontava fragilità e contraddizioni della società danese.
Alle prese, stavolta, con un genere ben diverso, più classico e tipicamente americano, Fly si pone a metà strada tra film di denuncia, spionaggio e love story, mettendo in scena, un affresco storico di grande accuratezza.
Merito soprattutto di una valida sceneggiatura, che riesce a descrivere efficacemente il clima socio politico vissuto nell’Iraq del dopoguerra, assediato da agenti del governo e paesi avidamente attratti dalle sue riserve petrolifere, pronti a pagare tangenti al governo di Saddam Hussein in cambio di milioni di barili di greggio.
Grazie a una vicenda attualissima e intrigante, Giochi di potere riesce a tenere desta l’attenzione, nonostante scelga di non premere il pedale dell’azione, ma di approfondire dinamiche di potere ed evoluzione psicologica dei personaggi. La tensione, infatti, cresce gradualmente man mano che la vicenda rivela i suoi sviluppi più torbidi, coinvolgendo lo spettatore nello stesso processo di disvelamento del protagonista.
Più che Theo James, però, è Ben Kingsley a regalarci una delle sue più belle interpretazioni degli ultimi anni, finalmente alle prese con un ruolo a tutto tondo e degno delle sue notevoli doti attoriali. Interessanti anche le figure femminili, dalla bella spia curda Belçim Bilgin, alle prese con un ruolo canonico ma convincente, alla agguerrita oppositrice di “Oil For Food”, Madame Dupré, interpretata da Jacqueline Bisset.
Giochi di potere è, dunque, un film onesto e apprezzabile, che ha il merito di raccontare una storia importante, finora mai portata sullo schermo. Un prezioso inno all’integrità, di cui oggi più che mai si ha bisogno, non solo al cinema.
Alberto Leali