Minervino, Puglia. Felice (Paolo Sassanelli) e Salvatore (Francesco Colella) sono ospiti di un centro di assistenza per malattie mentali. Il primo ha paura del mondo esterno, bloccato nel ricordo di una madre che crede abiti in Olanda. Il secondo svolge mansioni di pulizia in alcuni stabili e soffre di impotenza, ma si trova improvvisamente implicato in una brutta situazione. I due decidono allora di fuggire dal centro e casualmente si trovano a raggiungere proprio l’Olanda, dove incontreranno la gentile ed eccentrica Anke (Rian Gerritsen) e si confronteranno con una realtà completamente nuova.
Due personaggi bizzarri, un viaggio e un inevitabile cambiamento. Dei topoi cinematografici decisamente classici, declinati però in maniera fresca e godibile dall’attore Paolo Sassanelli, che con Due piccoli italiani passa per la prima volta anche dietro la macchina da presa.
Lo fa con una vicenda on the road inclassificabile per genere, caratterizzata da una piacevole alternanza tra registro comico e tragico: l’abilità della scrittura, in particolare, riesce a tenere in equilibrio l’ironia e la leggerezza con la profondità e l’introspezione, così da costruire un’opera aggraziata, sensibile e piena di sincera umanità.
Al centro, il percorso di due personaggi smarriti e alla ricerca di se stessi, che riusciranno finalmente a rimettere ordine nelle loro vite e a superare paure e inibizioni. La vivacità delle gag si alterna alla simpatia e alla tenerezza suscitata dai personaggi, che entrano subito nel cuore dello spettatore, spingendolo ad appassionarsi subito alla vicenda. Le tematiche serie come il disagio mentale, l’abbandono e i traumi dell’infanzia non appesantiscono mai la narrazione, che mantiene sempre un’ammirevole leggerezza.
La bella fotografia di Federico Annichiarico illumina, poi, i paesaggi più diversi, dalla piccola e rustica Minervino, alla futuristica Rotterdam, fino alla fredda ma accogliente Islanda con la sua natura aspra e imponente.
Paolo Sassanelli si dimostra bravo come regista e straordinario come interprete, arricchendo il suo personaggio di sottili sfumature e trasmettendo una contagiosa empatia; non gli è da meno Francesco Colella, ottimo attore dalla solida esperienza teatrale e dal percorso artistico più che mai versatile.
Due piccoli italiani è uno di quei film che con la sua dolcezza e il suo sguardo positivo e pieno d’amore fa davvero bene al cuore.
Alberto Leali