Maria Rossi è una cabarettista emiliana che inizia ad avere successo a livello nazionale quando all’improvviso un lutto familiare sconvolge la sua vita. Da allora inizia a bere fino a diventarne completamente dipendente, perdendo tutti gli ingaggi televisivi. Dopo l’ennesimo incidente d’auto per abuso alcolico, Maria è obbligata a un trattamento sanitario obbligatorio in una casa di cura. Inizialmente smarrita e ribelle, farà la conoscenza di una serie di soggetti che come lei soffrono di dipendenza e riuscirà con fatica a trovare la volontà di guarire.
Partendo dalla vita della cabarettista Maria Rossi, il regista Luca Biglione indaga sulla dipendenza, il disagio e la fatica di vivere di una donna segnata dal dolore e incapace di elaborarlo.
Quella di Maria è la classica storia di caduta e riscatto, con la differenza che la protagonista fa ridere gli altri per mestiere, utilizzando proprio questa sua dote per mascherare le sue fragilità.
“I comici portano la loro vita sul palco – dice il regista Biglione – ma in questa storia il sarcasmo di Maria è usato nella sua vita reale come una forma di difesa. Non mi interessava, per questa ragione, mostrarla durante le sue esibizioni, ma ho voluto metterla a contatto con le altre persone del centro di cura, per farle prendere coscienza che colore che sente all’inizio molto diversi da lei, in realtà sono esattamente come lei“.
Stato di ebbrezza è un film semplice e lineare, ma sensibile e fatto col cuore, che dipinge il ritratto di una donna che trova la forza di riconoscere il suo stato e di riprendere in mano lo propria vita privata e professionale. Una storia dal sapore universale che si apre all’amicizia, alla fiducia e alla rinascita.
Fondamentale è l’interpretazione di Francesca Inaudi, che ci prende nuovamente alla gola dopo la sua dolente e bellissima interpretazione in Ninnananna, giocando stavolta abilmente d’eccessi, ma non perdendo mai d’intensità. “Di Maria ho visto molto poco – rivela l’attrice – perché volevo portare sullo schermo una mia visione della sua storia e non un’imitazione“.
La vera Maria Rossi compare all’inizio e alla fine del film in alcuni frammenti d’esibizione, divenendo prezioso simbolo di coraggio e speranza. “E’ un film che ho guardato a pezzi: mi emoziona troppo, trattandosi di vita vissuta. Ho provato perfino sensazioni che non ricordavo più“, dice la comica di Zelig.
Attorno a Maria, oltre ai suoi due angeli custodi, impersonati dal padre di Andrea Roncato e dal fratello di Fabio Troiano, ruotano i pazienti del centro di cura, con le loro dipendenze e turbe psichiche, dipinti con misurata ed incisiva efficacia (Melania Dalla Costa, Antonia Truppo, Elisabetta Pellini, Mietta, Marco Cocci, Nicola Nocella e Andrea de Rosa).
Stato di ebbrezza appartiene alla categoria di quel cinema indipendente italiano fatto con pochi soldi ma tanto amore, che va indubbiamente sostenuto.
Alberto Leali