Modena. Alessandro ha un appuntamento in un ristorante con Francesca, la ragazza di cui è innamorato senza però essere contraccambiato: deve, infatti, consegnarle la tesi di laurea che si è offerto di scriverle durante tre faticosissimi mesi estivi. Anna, invece, ha un appuntamento nello stesso luogo con il sessantenne Pietro, con cui ha avuto una relazione clandestina e per il quale ha perso la bellezza di trenta chili in tre mesi. Ad entrambi verrà data buca, ma il destino li farà imbattere, nell’arco di una notte lunga e movimentata, in una serie di bizzarre avventure che porterà ad avvicinarli.
Alessandro Tamburini, 34enne diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, si serve del più vecchio degli insegnamenti, mai fermarsi alle apparenze, per raccontare una storia lieve e affatto banale sull’incontro di due solitudini.
In bilico tra commedia e road movie, tutto ambientato in una Modena notturna, tra personaggi bizzarri e situazioni alla Qualcosa di travolgente, Ci vuole un fisico è un film onesto e aggraziato, con al centro due personaggi in cui è davvero facile identificarsi. A chi di noi non capita, infatti, di sentirsi inadatto, goffo e insicuro?
Anna Ferraioli Ravel e Alessandro Tamburini sono bravissimi e perfettamente calati nei loro ruoli: divertenti e spontanei nei loro battibecchi, teneri e impacciati nei loro approcci e ripensamenti, romantici e folli nelle loro scorribande notturne, i due irresistibili antieroi moderni suscitano da subito una profonda simpatia/empatia nello spettatore.
Il tono del film è scanzonato e surreale e le vicende dei protagonisti si susseguono sullo schermo con una fluidità e un dinamismo che mettono di buon’umore, alternando trovate comiche di indubbia efficacia a riflessioni amarognole sul sentirsi inappropriati in una società che ha la forma fisica come metro di paragone.
La vicenda non vuole essere originale, ma raccontare con cuore e partecipazione due anime smarrite e affamate d’amore, che per paura e scarsa consapevolezza tendono ad autoemarginarsi. Il film segue, tenendosi lontano da sentimentalismi e cliché, il loro percorso d’evoluzione alla riconquista di se stessi, accettandosi per come sono e senza più annullarsi per nessuno.
Ci vuole un fisico nasce da un cortometraggio scritto e realizzato dallo stesso Tamburini, che ha voluto approfondire la storia e i suoi buffi personaggi trasformandoli in lungometraggio. Il risultato è un’opera piccola ma intelligente e preziosa, che dimostra come non siano i mezzi ma le idee e rendere valido un prodotto.
Alberto Leali