Inizia in un modo che più sorrentiniano non si può la prima parte di Loro, l’attesissimo e già discusso film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi. Una tenera pecorella immersa nello splendore del paesaggio sardo di Villa Certosa è attratta dalla frescura del salone. Qui, tre schermi trasmettono senza audio un quiz di Mike Bongiorno. Il condizionatore inizia ad abbassare bruscamente la temperatura fino a giungere allo zero e a stendere letteralmente il povero animale.
Poi ci si sposta nel mare di Taranto, dove, a bordo di una barca, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, anzi Sergio Morra come si chiama nel film, offre a un politico locale una escort acrobatica e disinibita come merce di scambio per vincere un appalto per una mensa scolastica.
Bisognerà aspettare circa un’ora perché “Lui”, ovvero Silvio Berlusconi, faccia la sua divertente apparizione (ma non la sveliamo per non rovinarvi la sorpresa). Perché ciò attorno a cui ruota Loro, e che è chiaro sin da questa prima parte, è sì la decadenza del regno di Berlusconi, ma soprattutto quella della sua corte. Sorrentino racconta, infatti, attraverso una variegata galleria di personaggi, un momento storico di amorale vitalità che mostra chiaramente i segni del proprio disgregamento.
Quello messo in scena in Loro 1 è il racconto di un’Italietta affamata di ambizione, successo, denaro, sesso, potere: elementi che è possibile conquistare solo avvicinandosi a “Lui”, misterioso miraggio di ricchezza e fortuna. Perché la sinistra ha vinto e il centro-destra è all’opposizione, ma il Presidente, si sa, è sempre il Presidente!
E quale modo migliore per far abboccare all’amo il pesce grosso se non prenderlo per la gola? Magari affittando una villa in Sardegna proprio davanti a villa Certosa e popolarla di splendide ed “estroverse” fanciulle? Sesso, balli, cocaina, corpi nudi e statuari in location di sfacciata bellezza si susseguono in tutta la prima parte di Loro 1, mentre assistiamo ai tentativi di Tarantini di farsi notare dal suo Re Mida e della compagna di lui (Euridice Axen) di ottenere favori per il suo uomo tenendo sulla corda un politico vicino a Berlusconi (un grande Fabrizio Bentivoglio che ha molti elementi in comune con Sandro Bondi).
Folgorante la presenza di Kasia Smutniak, che interpreta la decisa e inarrivabile Kira, personaggio che ricorda l'”ape regina” Sabina Began e che fungerà da trampolino di lancio per la scalata di “Giampi”. Efficacissimo Riccardo Scamarcio nei panni, appunto, di Giampaolo Tarantini, noto per i festini a base di escort passati alla storia come Bunga Bunga.
Dopo questa lunga ma gustosa introduzione, finalmente appare “Lui” e il film si illumina del talento straordinario di Toni Servillo, perfetto e sorprendentemente somigliante. Sorrentino ha affermato che più che il politico gli interessa raccontare il Berlusconi uomo: e lo si capisce subito, perché in questa prima parte di Loro di politica si parla appena e ci si concentra, invece, con un’ironia spesso irresistibile, sul rapporto di Silvio con la sua corte e soprattutto con sua moglie Veronica.
Donna colta, disillusa e annoiata, rinchiusa in una gabbia dorata in cui si muove sempre con un libro in mano, la Veronica Lario di Elena Sofia Ricci è un personaggio malinconico e sofferto. Loro 1 racconta la fine del legame fra lei e suo marito, caratterizzato da rituali ormai stanchi e fasulli, a cui si alterna qualche dolce ricordo e qualche momento di tenerezza. Silvio è invece un bambinone fiero e mai sazio del suo impero di giocattoli, ama citare i grandi autori e pensatori del passato per spiegare la sua filosofia di vita (vedasi l’imperdibile scena in compagnia del nipotino) e cantare insieme al fido Mariano Apicella (Giovanni Esposito).
Loro 1 ha al suo attivo tutti gli elementi migliori del cinema di Sorrentino: la suggestiva fotografia di Luca Bigazzi, il sinuoso montaggio di Cristiano Travaglioli, la fascinosa colonna sonora di Lele Marchitelli, i dialoghi spaesanti e lo sguardo sarcastico. Ai molti momenti squisitamente surreali e alle feste orgiastiche stile La Grande Bellezza fanno da sfondo una Roma magica e notturna e i paesaggi solari e idilliaci della Sardegna.
Una prima parte che promette bene e che fa venir voglia di vedere al più presto la seconda.
Roberto Puntato