Matilde (Matilda De Angelis) ha 18 anni e vive insieme alla madre disoccupata (Donatella Finocchiaro) e alla nonna malata. Purtroppo i debiti e il peso gravoso del mutuo rischiano di far perdere loro la casa. Per sfuggire alla dura realtà, Matilde si rifugia nel mondo virtuale, dove comunica, attraverso il suo avatar, con un ragazzo dolce, ma di cui non conosce né il volto né l’identità. È proprio in questo mondo che trova una scorciatoia per facili guadagni, spogliandosi in webcam e proponendo a sua madre di fare lo stesso. Ma le cifre non bastano per evitare di perdere la casa, così la giovane decide di spingersi oltre, mettendo all’asta la propria verginità. Tra gli acquirenti, si proporrà Ernesto (Alessandro Haber), farmacista sessantenne e benestante, che alterna alla monotona routine famigliare segrete trasgressioni sessuali.
E’ un vero pugno nello stomaco Youtopia di Berardo Carboni: un’opera coraggiosa e sgradevole, che fa luce su una piaga sociale di grande attualità (la prostituzione dei giovani sul web), scavando, al contempo, nei lati più oscuri dell’animo umano, senza temere di mostrarne il baratro.
Matilde, una notevole Matilda De Angelis, ha perso da tempo la sua innocenza e i suoi anni migliori, è diventata merce di scambio, mettendosi in vetrina in un mondo dove tutto è in vendita, anche la verginità. Matilde ha lo sguardo buio, vorrebbe sparire o fuggire via, ma non può farlo, perché la realtà che vive non glielo permette, anzi è lei che deve farsene totalmente carico. E’ lei l’unica che può salvare la sua famiglia dall’ennesimo definitivo fallimento, l’unica che mostra la freddezza e il coraggio di non cedere agli eventi, cercando delle soluzioni, pur se estreme e terribili.
Mette i brividi il personaggio di sua madre interpretato da Donatella Finocchiaro, una donna disperata, che soffre in silenzio e rinuncia alla propria dignità di donna e di madre, perché non vede alcuna via di uscita. E’ lei che deve sacrificare sua figlia a un mondo predatore e crudele, con il cuore che urla di dolore.
Efficacemente repellente anche il personaggio di Ernesto, interpretato da un bravissimo Alessandro Haber: vittima della solitudine, del perbenismo e di una mortifera monotonia familiare e professionale, l’uomo si rifugia in un mondo fatto di trasgressione e proibito, manovrando come un perverso burattinaio le vite di coloro che compra, per alimentare l’illusione di esser vivo.
Youtopia, però, non è solo un cupo dramma familiare e un agghiacciante racconto di (de)formazione, ma un’opera a suo modo sperimentale nel panorama italiano, grazie all’utilizzo di una tecnica mista, in parte live action, in parte virtuale. Il mondo videoludico di Landing in cui Matilde e il suo innamorato si rifugiano lascia, infatti, a bocca aperta per l’animazione di alto livello, il dinamismo e la cura scenografica.
Un film che non può certo lasciare indifferenti e che andrebbe visto non solo dagli adolescenti, ma anche dai loro genitori, spesso smarriti e impreparati dinanzi alle insidie e agli eccessi di un mondo virtuale che travolge.
Alberto Leali