Zerovskij – Solo per amore è il progetto più ambizioso della carriera di Renato Zero, un audace mix tra concerto e musical, che racchiude tutto il suo mondo e la sua arte. L’inedito spettacolo, messo in scena sul palco dell’Arena di Verona, sbarca al cinema con un’uscita evento di 3 giorni, dal 19 al 21 marzo, grazie a Lucky Red
Che cos’è Zerovskij? E’ l’imponente spettacolo di un sognatore che, anziché adagiarsi sui successi passati e sugli allori di una carriera ormai consolidata, si muove su terreni nuovi, con la voglia di sperimentare e sorprendere, rimanendo, però, sempre fedele a se stesso.
Zerovskij propone una formula nuova, un’audace via di mezzo tra concerto e musical, che racchiude tutto il mondo e l’arte di Renato Zero: riflessioni sociologiche, psicologiche e religiose, potenza canora, melodramma, celebrazione dell’eroismo quotidiano, pathos, eccessi, indignazione, melodie struggenti…
Una gioia per tutti gli zerofolli, che potranno immergersi in 2 ore e venti di grande spettacolo, nella suggestiva cornice dell’Arena di Verona, e veder giganteggiare il loro mito in quello che lui stesso ha definito il progetto più ambizioso della sua carriera. Tutti coloro che non hanno potuto assistere fisicamente all’inedito show, saranno felici di potersi godere Zerovskij al cinema in un’uscita evento di 3 giorni, dal 19 al 21 marzo, grazie alla casa di distribuzione Lucky Red.
“Questo spettacolo era nell’aria da tempo, volevo uscire dalla compiacenza di regalare al pubblico sempre i soliti successi, perché merita qualcosa di più. – dice Renato Zero alla conferenza stampa romana del film – Sono fortunato di essere libero e di poter arrivare alla gente col mezzo che voglio. Ma per essere liberi, si deve essere sinceri con se stessi. Se si ha voglia di esperienze nuove, non bisogna subire le pressioni del mercato: io potrei vivere di rendita con i soli introiti della Siae e invece vado a rischiare l’osso del collo con un’operazione come Zerovskij. Credo, però, che come ho avuto ragione delle paillettes e dei lustrini o del cantare “Vecchio” a 41 anni, ho avuto ragione anche stavolta. Infatti, anche chi ha dubitato inizialmente della bontà del progetto, alla fine si è pentito, perché Zerovskij andava fatto così come è stato fatto. Nella mia vita ho fatto l’attore, il ballerino, il fantasista..: con questo spettacolo ho messo a frutto tutte queste esperienze“.
Adamo, Eva, Vita, Morte, Amore, Odio, Tempo, Dio, un barbone e un ragazzo abbandonato quando era ancora in fasce sono i personaggi che popolano Zerovskij, spettacolo scritto da Zero insieme a Vincenzo Incenzo. Il cantautore si ritaglia il ruolo del “profetico” protagonista, un capostazione che dirige il traffico di anime di uno scalo ferroviario chiamato Terra. La visione della vita che emerge da Zerovskij è pessimistica e lontana dai soliti cliché: non a caso, Amore non è più un Apollo che scaglia frecce, ma un giovane malato e ridotto su una sedia a rotelle, che comunica con i suoi utenti tramite una centralina, Adamo è un maschilista irrisolto, Eva una vittima della brutalità del suo uomo… “La speranza è come la libertà – continua Renato – ovvero un traguardo che costa sacrificio e richiede continuità“.
Zero si circonda di professionisti notevoli, dal coreografo Bill Goodson, al Direttore d’Orchestra Renato Serio, allo straordinario team di attori-cantanti, su cui spicca la potente Roberta Faccani, nel doppio ruolo di Morte e Vita. “Zerovskij è stato il tour in cui ho guadagnato di meno, ma mi ha reso davvero felice aver lavorato con dei grandissimi professionisti. – prosegue il cantautore – Anche l’Altissimo ci è venuto in soccorso, perché il cielo era incazzato nero quel giorno, ma quando abbiamo iniziato lo spettacolo uno squarcio di sereno ha illuminato il palco: anche Lui ha capito che dopo la promozione che gli ho fatto doveva darmi qualcosa in cambio!“.
Zerovskij mescola alto, basso, tragico, comico e cultura popolare, in una sorta di teatro totale dalle parvenze circensi, ma dal cuore amaro, trattando tematiche urgenti, come abbandono, malattia, follia, eutanasia, religione, cupidigia, violenza sulle donne… I brani, tranne Potrebbe essere Dio, Marciapiedi e Motel, sono quelli inediti che compongono il doppio album uscito nel 2017 da cui prende titolo il film e sono inseriti nello spettacolo come vere e proprie chiavi di lettura del nostro presente.
Insomma, per tutti i fan di Renato, Zerovskij è certamente un appuntamento da non perdere.
Alberto Leali