Claudia (Miriam Leone) è una giovane restauratrice che, a causa di un mancato pagamento da parte dello Stato, mantiene la sua ditta solo grazie alla pensione della nonna Birgit (Barbara Bouchet). Quando, però, quest’ultima muore, l’unico modo per evitare la bancarotta è nascondere il suo cadavere nel freezer di casa, così da poter continuare a riceverne la pensione. La situazione si complica, però, quando Simone (Fabio De Luigi), integerrima guardia di finanza, si innamora della ragazza. Ne accadranno delle belle.
Metti la nonna in freezer è l’opera prima dei giovani registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, che mettono in scena una divertentissima commedia nera, che ha il merito di portare un bel po’ di aria fresca nel panorama stantio delle odierne produzioni made in Italy.
Metti la nonna in freezer unisce infatti la lunga tradizione dei film “con cadavere” della cultura cinematografica inglese (si pensi ad Arsenico e vecchi merletti, tanto per citare uno), con una vicenda che è, invece, tipicamente italiana.
I personaggi che popolano la commedia appartengono, infatti, ad un’umanità schiacciata dalla burocrazia e dalla crisi economica, che per sopravvivere devono affidarsi a disperati e disonesti stratagemmi.
Ed è proprio la scorrettezza a diffondersi come il più resistente dei virus, facendo commettere ad ogni personaggio una catena inarrestabile di reati, perché, d’altronde, non si può certo essere onesti da soli!
Le battute al vetriolo e le numerose trovate comiche, tra il surreale e lo slapstick, assicurano continue risate, coadiuvate da un cast perfettamente in parte, che sembra davvero divertirsi un mondo. Miriam Leone, per la prima volta protagonista in un contesto leggero, si dimostra decisamente a suo agio; Fabio De Luigi alterna con disinvoltura registro comico e melodrammatico; mentre la travolgente Lucia Ocone e la simpatica Marina Rocco sono due riuscitissimi personaggi di contorno.
Anche la regia si discosta da quella delle odierne commedie italiane, dimostrandosi dinamica e gustosamente pop, assecondando il ritmo svelto delle peripezie messe in scena. Il resto lo fanno l’abile scrittura, che s’ingolfa giusto un po’ nella seconda parte tra troppi colpi di scena, l’agile montaggio e l’uso curioso e variegato delle musiche (Mamas and Papas, Vivaldi, Pete Townshend, Mozart, Moriarty, Umberto Tozzi…).
Metti la nonna in freezer è, insomma, una commedia da non perdere: intrattenimento leggero, ma arguto e mai banale.
Roberto Puntato