Torna a Roma, il 25 maggio, lo spettacolo con la compagnia teatrale Mayor Von Frinzius
UP&Down è il titolo dello spettacolo teatrale che Paolo Ruffini porta in scena con cinque attori con Sindrome di Down, uno autistico e uno in carrozzina.
Una vera e propria esperienza, in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano: comicità e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta della bellezza della diversità.
Dopo il successo della tournée nei teatri di tutta Italia, UP&Down torna nella Capitale sul palcoscenico del Teatro Brancaccio il 25 maggio alle 20,45.
Il progetto UP&Down nasce nel 2015 dalla collaborazione tra Paolo Ruffini e la compagnia teatrale Mayor Von Frinzius, uno straordinario
esempio di teatro integrato composta in prevalenza da attori disabili.
Dopo il debutto nel 2018, vengono realizzate le riprese del Documentario dal titolo UP&Down – Un Film Normale che diventa un’indagine sulla normalità e che racconta sul grande schermo proprio questa impresa fuori dal comune. Nel 2019, invece, prima della ripresa del tour, Paolo Ruffini pubblica il libro La sindrome di UP – edito da Mondadori– in cui descrive l’esperienza tracciando un percorso verso la felicità attraverso quanto condiviso con i suoi compagni di viaggio.
La regia è firmata da Lamberto Giannini, e sul palco, insieme a Paolo Ruffini e agli attori della Compagnia Mayor Von Frinzius, c’è Claudia Campolongo al Pianoforte.
Un viaggio emozionante e meraviglioso che racconterà l’avventura di questi attori molto speciali, il legame con Ruffini, la loro relazione con il mondo dello spettacolo, i momenti dietro le quinte, i viaggi nei teatri di tutta Italia e le esibizioni sul palcoscenico.
Un happening comico con una forte connotazione d’improvvisazione, sorprese e coinvolgimento, che alterna i momenti esilaranti a quelli commoventi.
Attraverso il filtro dell’ironia si sviluppano monologhi e gag per affrontare con sapiente leggerezza il significato della parola “disabilità”.
Tante persone non sono “abili” alla felicità o all’ascolto: questi attori, invece, dimostrano di essere dei resilienti, di avere una tale confidenza con la vita e con il sorriso, che sarebbe più corretto definire la loro “Sindrome di Up“.
Alberto Leali