Irriverente, bizzarro, scatenato e soprattutto coraggioso ‘East End’ di Skanf e Puccio (Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci). Un film d’animazione per adulti politicamente scorrettissimo che si fa beffe di qualunque cosa gli capiti a tiro. I registi non temono nulla (e questo purtroppo per la distribuzione del film potrebbe essere un limite) e con un ritmo indiavolato e il gusto per lo sberleffo surreale e crudele alla South Park o i Griffin dissacrano molti elementi cardine della cultura italiana. Se è vero che spesso la satira appare grossolana e poco approfondita e la narrazione proceda frammentariamente come in un collage di episodi, alcuni più e altri meno riusciti, East End prova a dare nuova linfa vitale a un cinema che si adagia sul facile e sul già visto. Un film energico e spavaldo, ricco di battute e situazioni divertentissime, ma anche di gag molto meno riuscite, a volte imbarazzanti, a volte a rischio di cattivo gusto. Alla semplice trama di base (la quotidianità di Leo, Lex e Vittorio, tre bambini accaniti tifosi calcistici e provenienti da famiglie problematiche, che vivono nella periferia est romana dominata dal cemento) si intersecano una serie di sottotrame strampalate e non sempre logicamente connesse che vedono perfino compare personaggi come Moretti, Moccia (anche collaboratore alla sceneggiatura!), Totti, i papi Ratzinger e Bergoglio, Saviano, un Obama berlusconizzato… Nel film c’è di tutto: bullismo, violenze domestiche, politica, religione, coppie di fatto, calciomania, terrorismo islamico, falsi invalidi, poliziotti violenti, omosessualità nelle carceri, Roma Capitale, le torture di Guantanamo… Forse troppa carne a cuocere, ma il prodotto è sapido, intelligente, pungente e non scende a compromessi. Lo stile grafico ricorda evidentemente South Park, ma le animazioni sono più fluide e le situazioni sono interamente calate nella realtà romana e nelle sue contraddizioni (pur in assenza della parlata romanesca). In sintesi, vedetelo, ne vale la pena!
Roberto Puntato