Il film di Sam Mendes vincitore di 2 Golden Globe e 3 Premi Oscar, è in sala dal 23 gennaio con 01 Distribution
Liberamente tratto dai racconti del nonno di Sam Mendes (American Beauty, Skyfall), al quale il film è dedicato, 1917 racconta un episodio poco noto e non certo sensazionalistico della Grande Guerra.
Nel nord del Francia, sul fronte inglese, due giovani caporali (George MacKay e Dean-Charles Chapman) sognano un breve permesso per tornare dalle loro famiglie. A loro viene, però, affidata una missione quasi impossibile: raggiungere un altro battaglione, oltre la terra di nessuno e il fronte tedesco, per consegnare un importante messaggio. Il fine è quello di annullare un attacco suicida e salvare così la vita di oltre 1600 commilitoni, tra cui il fratello di uno dei due caporali.
Vincitore di 2 Golden Globe (miglior film drammatico e regia) e 3 Premi Oscar (sonoro, fotografia, effetti speciali), 1917 è un’opera dai molti pregi, che riesce a rinnovare un genere, quello bellico, ormai fin troppo codificato.
Per cominciare, basti notare l’assoluta mancanza di epica ed eroismo che accompagna, invece, di solito questo tipo di racconto: i due protagonisti di 1917 sono, infatti, dei ragazzi come tanti, la cui missione è quella di impedire un inutile spargimento di sangue attraverso un ordine di ritirata.
I loro volti sono quelli dei giovani e bravissimi George MacKay e Dean-Charles Chapman, mentre a mo’ di semplici comparse sono utilizzate star del cinema britannico come Colin Firth, Richard Madden, Benedict Cumberbatch e Mark Strong.
Una scelta coraggiosa ed efficacissima quella di Mendes, che attraverso le paure e la determinazione di due soldati come tanti, ci immerge con loro negli orrori della guerra, trasmettendoci le loro angoscie e mettendoci faccia a faccia con la morte e la devastazione.
Non si ha un solo attimo di respiro in 1917 e il merito è soprattutto della straordinaria messa in scena, frutto di un’imponente impresa tecnica e registica: ci sono, infatti, voluti ben 6 mesi di prove per far sì che il film apparisse girato come un unico piano sequenza ininterrotto, divenendo un’indimenticabile esperienza viscerale ed immersiva.
La prodigiosa e ricercata fotografia di Roger Deakins, Premio Oscar per Blade Runner 2049, diviene imprescindibile alleata del talento registico di Mendes, attingendo ai pittori della Grande Guerra e restituendo perfettamente il suo crudo realismo.
Ma 1917 è anche una straordinaria esperienza sensoriale, grazie all’ottimo lavoro sul sonoro e alle belle musiche di Thomas Newman, che riescono a trasmettere una tensione fortissima, che non molla dall’inizio alla fine della pellicola.
E’ superfluo specificare che un evento cinematografico di tale portata vada vissuto e goduto necessariamente in sala, perché celebra tutta la grandezza del cinema.
Roberto Puntato