Giovanni Mattaliano compositore, clarinettista, sassofonista e produttore artistico palermitano dà vita a un nuovo progetto compositivo Luz, dedicato all’anima cubana.
Mattaliano, ha ideato Luz per solo clarinetto o con aggiunta di percussioni ma adattato ad ogni tipo di strumento e formazione per il valore simbolico del brano stesso, esiste già infatti l’arrangiamento per orchestra o ensemble di clarinetti, per clarinetto e big band o per flauto solo, editi da SentirArt edizioni.
Una nuova ventata di speranza parte proprio dalla Sicilia e dal suo capoluogo per coinvolgere in un web tour, a partire dal 19 marzo 2020, diversi clarinettisti di fama internazionale.
Grazie alla collaborazione con Angelo de Angelis (primo clarinetto dell’Opera di Roma che ne cura la prima assoluta), lo spagnolo Javier Llopis in duo con il percussionista cubano Juan Javier Rodriguez, il portoghese Rui Travasso, l’italo-Americano Giancarlo Bazzano, Sarah Watts dall’inghilterra, i sudamericani Axel Sanchez e Jairo Talaga, il russo Dmitriy Rybalko, i concertisti italiani Salvatore Spera, Kevin Spagnolo, Antonino Anzelmo, il giovane talento jazz Enrico Erriquez, Elisa Marchetti, Alfredo vena, Massimo Santaniello, Salvatore Cocciro, Santo Manenti, Angelo Giodice, Raffaella Signorelli, Maichael Palazzo, Francesco Algeri, Michele Ragusa, Calogero Ciccotta, Roberto Ruggeri, Angelo Giordanella, Mariaelisa Vita, l’esibizione in ensemble in scena con lo stesso Mattaliano e il Calamus, con Carmelo Dell’Acqua, Antonio Capolupo, Mariano Lucci, Giovanni Punzi, sono solo alcuni dei musicisti che hanno sostenuto l’idea del maestro Mattaliano, contribuendo a suonare il pezzo in un vero tour web che continua al momento senza sosta.
Un’operazione che vuole dimostrare, anche a distanza, fuori dai palcoscenici, dalle piazze e dai teatri che la musica continua a vivere presentandosi al pubblico sempre in maniera elegante e raffinata attraverso la più innovativa tecnologia.
Luz, in ebraico mandorlo dell’immortalità, dà un chiaro messaggio di speranza e rinascita per tutto il pianeta. La leggenda narra che un mandorlo situato vicino alla città di Luz di origine ebraica, da cui prende il nome è considerata soggiorno dell’immortalità come il mandorlo, così come l’essere umano può rinascere da se stesso, come la fenice dalle proprie ceneri.
Inoltre viene dato anche a una particella corporea indistruttibile, rappresentata simbolicamente come un osso durissimo, particella alla quale l’anima rimarrebbe legata dopo la morte e fino alla resurrezione.
Luz non è solo luce e speranza, ma anche immortalità della musica, del pensiero libero di ogni individuo.